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Palermo, M5S annuncia sfiducia a Orlando. Caracausi: “Non risulta, solo una pagliacciata” | VIDEO

giovedì 21 Giugno 2018

PALERMO – I conti in rosso dell’Amat, il tram pronto a fermarsi e il caos di ieri in Consiglio Comunale sul diktat del sindaco Orlando relativo alle partecipate ha spinto oggi il M5S a chiedere la sfiducia del sindaco. “La crisi di bilancio dell’Amat e i rischio che la società di via Roccazzo spingono il gruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio comunale ad annunciare una mozione di sfiducia al sindaco Leoluca Orlando. Dopo l’ennesima assenza del primo cittadino a Sala delle Lapidi, i consiglieri pentastellati hanno lasciato l’Aula per protesta”.

Questa mattina a Sala della Lapidi, durante la seduta, si era consumato un vivace battibecco tra la consigliera grillina Giulia Argiroffi  e il presidente del Consiglio Comunale Totò Orlando. Questi, in particolare, aveva affermato di aver sentito al microfono della mozione di sfiducia nei confronti del primo cittadino, ma che questa fino ad oggi, non risultava agli atti, non essendo stata materialmente presentata, ma solo annunciata.

VIDEO IN BASSO:

amella, randazzo, argiroffiI grillini poi hanno anche esposto un cartello con la scritta “Orlando al capolinea …del tram. Ri-mozione subito!”.

“Il Movimento 5 Stelle e tutta la minoranza – si legge in una nota firmata da Ugo Forello (capogruppo), Giulia Argiroffi, Concetta Amella, Viviana Lo Monaco, Antonino Randazzo – aveva già chiesto ieri la presenza del sindaco Orlando, invitato a rispondere in Aula sui gravi problemi di bilancio di Amat, dopo la nostra denuncia che ha messo in luce i rischi sulla partecipata. Il primo cittadino non si è degnato di presentarsi, mentre il presidente Totò Orlando, con un sorriso, ha dichiarato di non poterlo chiamare perché non in possesso del numero di telefono. Presenteremo una mozione di sfiducia al sindaco (la mozione annunciata ma non presentata, ndr) chiedendo all’intero Consiglio comunale di appoggiarla per senso di responsabilità. Le menzogne di Leoluca Orlando sono gravi: lo sono nei contenuti e nella negazione di trasparenza e di rispetto nei confronti dei cittadini e di tutto il Consiglio comunale di Palermo”.

Paolo Caracausi
Paolo Caracausi

Da Paolo Caracausi, consigliere comunale di Palermo del Mov139 in quota Idv arriva poi la stoccata: Il Movimento 5 stelle si è reso protagonista, in consiglio comunale, di una grande pagliacciata. Hanno annunciato una mozione di sfiducia al sindaco, che però non risulta da nessuna parte, ed esposto cartelli abbandonando poi l’Aula. I grillini vogliono veramente cacciare Orlando? Bene, allora si dimettano e convincano altri 14 consiglieri a fare altrettanto, visto che la mozione ha tempi lunghissimi ed è una boutade. Questa politica urlata non porta a niente e non serve a nessuno, se non a ricavare qualche spazio sui giornali: pensino piuttosto a risolvere le loro beghe interne, a livello locale e nazionale, dal momento che non riescono più a portare avanti una proposta in Aula senza che qualcuno di loro se ne dissoci“. Chiaro il riferimento allo strappo con il consigliere Igor Gelarda.

gelardaE proprio Gelarda in serata aggiunge: “A seguito del comunicato stampa diffuso dal consigliere Paolo Caracausi mi sono trovato costretto a chiedere allo stesso di fare una precisazione. Caracausi non può infatti permettersi di dire che il MoVimento 5 Stelle si è reso protagonista di Una pagliacciata. Non voglio entrare nel merito di quello che è accaduto oggi pomeriggio in consiglio comunale, frutto sicuramente in un momento di confusione e di una scarsa esperienza da parte della collega Argiroffi. Fermo restando che sono pienamente d’accordo all’idea concreta di una mozione di sfiducia al sindaco. Tuttavia nello specifico caso Il MoVimento 5 Stelle non c’entra niente, si tratta di un’iniziativa personale portata avanti, come si vede in maniera scoordinata, da alcuni consiglieri del gruppo del movimento. Per tale ragione mi troverò costretto, qualora Caracausi non specificasse nominativamente i consiglieri che si sono resi protagonisti di questa vicenda, ad adire le vie legali per difendere la mia immagine e quella del MoVimento 5 Stelle”.

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