Il White club riapre. Il Tribunale della Libertà ha restituito la ditta al proprietario Antonio Rossi. A febbraio scorso le indagini della Dia avevano fatto luce sulla gestione delle concessioni e sul controllo di alcune attività imprenditoriali nel corso degli anni da parte della famiglia mafiosa dell’Arenella, in grado di “autorizzare ed indirizzare” l’apertura di imprese commerciali e la gestione del commercio ambulante. Una delle più rappresentative del mandamento di Palermo-Resuttana, ritenuti, a vario titolo, responsabili di associazione mafiosa ed altro.
La Dia – nell’ambito dell’operazione – aveva proceduto al sequestro preventivo del White club, un pub alla moda che si trova all’Arenella.
Il boss Gaetano Scotto in un’intercettazione aveva rivelato di aver messo il nipote al White dicendosi però “pentito per come girava il locale”. Ad Antonio Rossi difeso dagli avvocati Angelo Brancato, Milena Chiovaro e Cristian Conti, viene contestata l’intestazione fittizia aggravata in concorso con Gaetano Scotto del locale per cui era stato disposto il sequestro preventivo.
Ma la sua difesa, intanto, ha vinto un round: “non c’era nessun apporto di flussi economici illeciti o comunque diversi da quelli che provenivano dall’indato e da sua moglie”. afferma l’avvocato Brancato.
Le parole del difensore:
“Dopo l’interrogatorio il giudice aveva attenuato la misura cautelare. Avevamo presentato una istanza e il giudice l’aveva accolta parzialmente attenuando la misura cautelare e concedendo l’obbligo di dimora ad Antonio Rossi. Però aveva mantenuto fermo il sequestro della ditta ed è stato allora che noi ci siamo rivolti al Tribunale della Libertà. Non come riesame ma come appello. Abbiamo formulato un appello chiedendo come oggetto la restituzione della ditta. Abbiamo proceduto così perché era necessario far predisporre dal consulente una perizia contabile che dimostrasse che in quella ditta non c’era nessun apporto di flussi economici illeciti o comunque diversi da quelli che provenivano dall’indagato e da sua moglie. Quindi questa operazione ha richiesto un po’ di tempo ma è stata coronata dal successo annullando il provvedimento di rigetto e restituendo la ditta al signor Rossi”.