La Polizia di Stato, all’esito di una tempestiva attività di indagine coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Palermo, Secondo Dipartimento “violenza di genere, violenza domestica e vittime vulnerabili”, ha dato esecuzione ad una ordinanza di applicazione della misura della custodia cautelare in carcere, disposta dal Gip presso il Tribunale di Palermo, nei confronti di un palermitano resosi responsabile del reato di maltrattamenti ai danni dell’ex moglie.
Il provvedimento compendia gli esiti di un’attività investigativa svolta dagli Agenti del Commissariato di Pubblica Sicurezza “Zisa-Borgo Nuovo” in collaborazione con gli Agenti del Commissariato di Pubblica Sicurezza “San Lorenzo”.
In particolare, l’uomo avrebbe messo in atto un comportamento di inusitata violenza alcuni giorni fa quando, raggiunta l’ex moglie sul posto di lavoro presso una struttura sportiva, l’avrebbe colta alle spalle, sferrandole più colpi di casco alla testa ed infierendo su di lei, mentre cadeva a terra rovinosamente, con calci in varie parti del corpo.
La violenta condotta dell’uomo non sarebbe stata attenuata neanche dalla presenza di tanti giovanissimi frequentatori del circolo sportivo. Soltanto l’intervento di alcuni adulti ha fatto desistere l’aggressore portandolo alla fuga.
Come emerso dalla successiva ricostruzione degli investigatori, tale gravissimo episodio sarebbe stato l’ultimo di una serie di condotte vessatorie ed aggressive che si sarebbero protratte da tempo. Per fatti denunciati dalla donna nel 2020, l’uomo era stato all’epoca sottoposto in altro procedimento penale alla misura cautelare del divieto di avvicinamento e di comunicazione con la persona offesa e rinviato a giudizio per il reato di maltrattamenti.
Alla luce dell’attività d’indagine tempestivamente guidata dalla Procura, il Gip presso il Tribunale di Palermo ne ha condiviso i risultati disponendo l‘applicazione della misura della custodia cautelare in carcere nei confronti dell’uomo.
Giova precisare che il destinatario della misura restrittiva, è, allo stato, indiziato in merito al reato contestato e che la sua posizione sarà definitiva solo dopo l’emissione di una, eventuale, sentenza passata in giudicato, in ossequio al principio costituzionale della presunzione di innocenza.