Mercoledì pomeriggio una delegazione del Comitato “Esistono i Diritti“, dopo un breve sit-in tenutosi presso Piazza Pretoria, ha consegnato alla segreteria del Sindaco, assente quest’ultimo per motivi istituzionali, una lettera di sollecito per la nomina del Garante Comunale per i diritti delle persone detenute. Al sit-in hanno partecipato i Consiglieri comunali Giaconia, Giambrone, Arcoleo e Imperiale e per il comitato Alberto Mangano, Eleonora Gazziano, Giorgio Lupo, Cesare Mattaliano e Floriana D’Amico. È stato ribadito l’impegno profuso dal Comitato in questi anni , anche attraverso forme di lotta non violenta quale lo sciopero della fame di alcuni componenti, nonché l’impegno stesso del Consiglio Comunale che, in maniera trasversale, ha approvato all’unanimità il regolamento che oggi permetterà al Sig. Sindaco la nomina del Garante. Abbiamo espresso, altresì, la disponibilità a presenziare alla conferenza stampa che il Sindaco vorrà tenere in occasione della predetta nomina.
Lettera al Sindaco.
Signor Sindaco,
desideriamo informarla, nel caso in cui non ne sia già a conoscenza, di un atto amministrativo che richiede soltanto la sua volontà nella qualità di Primo Cittadino di una Comunità che annovera anche le persone private della loro libertà : i detenuti.
Il Comitato “Esistono i Diritti” Trans-partito da anni ha lottato fuori ma dentro il palazzo (Consiglio comunale di Palermo) con appelli e scioperi della fame affinché venisse nominato il Garante comunale per i diritti delle persone detenute.
Il regolamento è stato approvato il 17 maggio del 2021, grazie all’ impegno dei consiglieri comunali iscritti al Comitato e presenti nello scorso Consiglio, e Il primo febbraio è stato pubblicato l’avviso per la presentazione delle istanze per ricoprire la carica che è opportuno ricordare essere a titolo gratuito .
Vogliamo continuare ad essere speranza, non avere speranza ( Spes contra spem), appellandoci al nuovo Sindaco della città di Palermo Prof. Roberto Lagalla affinché con urgenza, vista l’ emergenza carceri, nomini il Garante comunale per i diritti delle persone detenute.
Il carcere in Italia è un inferno, anche là dove le condizioni di vivibilità appaiono migliori che in altri Istituti; le carenze sono culturali e strutturali: la pena non pensata per rieducare e restituire alla società persone migliori, l’affollamento e le condizioni critiche di molti istituti non trovano riscontro nel Ministero della Giustizia.
E’ quindi importante che ci sia una figura di garanzia nei confronti di questi cittadini che soffrono condizioni di invivibilità, causa anche dei molti casi di suicidi che si sono verificati dall’inizio dell’anno.