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"Fondazione Albero della Vita"

Palermo, nasce un presidio per il riscatto sociale al quartiere Zen 2

lunedì 31 Luglio 2023
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Una nuova oasi di vita per offrire un’alternativa alla realtà che ogni giorno vedono i bambini del quartiere “Zen 2”, tra i quartieri più difficili di Palermo. È questo l’obiettivo di Fondazione Albero della Vita che, attraverso il progetto Varcare la Soglia, aiuta le famiglie a uscire dall’isolamento generato dalla condizione di povertà economica ed educativa. Un presidio per rialzare la testa, essere ascoltati, riacquisire consapevolezza e orientamento per reagire alla propria condizione di disagio e agire per un possibile cambiamento. Grazie all’intervento del comando dei carabinieri, che ha assegnato ad Albero della Vita un nuovo locale, il progetto è ora pronto a raddoppiare.

“Abbiamo avviato una fase d’ascolto dei nostri beneficiari chiedendo loro di cosa avessero bisogno – spiega la Fondazione Albero della Vita – Una mamma che seguiamo da tempo ha espresso il desiderio di un’area dove poter fare un aperitivo, un bambino ci ha raccontato che vorrebbe avere mare. L’obiettivo del nostro progetto non è quello di sconfiggere la povertà, ma di quello di permettere ai bambini e alle loro famiglie di poter immaginare un nuovo orizzonte. Ed è proprio così che vogliamo guardare a questo spazio. Un luogo dove le difficoltà diventano opportunità”.

La presenza di un nuovo locale rappresenta per i beneficiari del programma Varcare la Soglia la possibilità di godere di uno spazio accogliente a loro dedicato, progettato per orientare i bambini e adulti al gioco, alla condivisione, ai temi del rispetto e della non violenza alla formazione e allo sviluppo. Allo Zen2 l’associazione ha a disposizione un locale confiscato alla mafia che consente di presentare ogni attività come una reale alternativa a quanto i bambini incontrano ogni giorno sulle strade. Un esempio di legalità e riscatto. “Una vicina di casa mi ha parlato de L’albero della Vita – racconta Rossella mamma di tre bambini – Non avevo fiducia, ero stanca, e mi sono sforzata solo per i miei figli. Per la prima volta ho trovato qualcuno che mi ascoltava senza giudicarmi. Ogni volta che salgo quelle scale per andare da loro mi sento più leggera perché so che lì dentro c’è qualcuno che mi dedica tempo e sorrisi. Il mio figlio più grande era sempre aggressivo e parlava male con me e con tutti perché in casa aveva sempre sentito così. Anche lui grazie a questo posto è cambiato. Ha imparato a parlare, a rispettare le regole e a studiare. Vuole fare il dottore per aiutare la gente e quando me lo ha detto mi sono venuti gli occhi lucidi”

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