GUARDA LE FOTO IN ALTO
Un nuovo volto per via Emerico Amari. Bisognerà attendere fino alla fine dell’anno, al massimo fino a gennaio 2023, ma il biglietto da visita della città di Palermo cambierà completamente faccia.
È quanto emerso dal primo incontro che si è tenuto nell’ex chiesa di San Mattia ai Crociferi tra l’assessore all’Urbanistica, Maurizio Carta, l’assessore alle Attività produttive, Giuliano Forzinetti, e le associazioni di categoria, con i rappresentanti di commercianti ed artigiani.
Via Amari come prototipo da replicare anche in altre zone della città, come via Maqueda, via Vittorio Emanuele o via principe di Belmonte. Questo l’obiettivo dell’approccio sinergico tra Comune ed esercenti, che vedranno già i primi cambiamenti a partire dalla fine del mese di settembre.
Il contratto per la fornitura e la collocazione di nuovi arredi urbani è già stato stipulato, frutto dello stanziamento di fondi europei che l’assessore con delega anche alla rigenerazione urbana e alla qualità dello spazio pubblico (che ci aveva raccontato di questo progetto in anteprima) si è ritrovato già pronto al momento del suo insediamento.
Servono al massimo novanta giorni perché la nuova configurazione dell’asse che collega il centro di Palermo con il suo porto prenda forma. Nel frattempo – e anche dopo – il dialogo tra le istituzioni e le attività del territorio non si fermerà.
Nel corso della riunione, infatti, diverse sono state le esigenze fatte notare dalle associazioni di categoria, che hanno anche avanzato ipotesi e proposte per valorizzare ulteriormente una zona della città che, dalla chiusura al traffico, ha avuto alti e bassi. Gli operatori del food, ad esempio, hanno visto in qualche caso un aumento degli introiti. Al contrario, gli operatori di altri settori hanno, invece, registrato punte di oltre il 20 per cento in meno di guadagni, pandemia a parte.
Quello dei prossimi mesi in via Amari sarà solo un primo step per un completo restyling, che comporterà l’utilizzo di dehors omogenei, arredi antigraffiti e anticalore, oltre alle piante che rivoluzioneranno il paesaggio di uno dei due ingressi dal porto al centro. Ulteriori step verranno sviluppati successivamente, in base anche a nuove risorse che il Comune potrebbe trovare nei prossimi anni.