“Oggi finalmente i genitori del piccolo Claudio Domino, ucciso a 11 anni da un killer ancora oggi senza nome e senza volto a Palermo il 7 ottobre 1986 mentre si celebrava nell’Aula Bunker il maxiprocesso alla Mafia istruito dal pool antimafia di Falcone e Borsellino, dopo 38 anni, sono stati ascoltati in una sede istituzionale per raccogliere il loro appello perché giustizia sia fatta“.
Queste le parole di Antonio Ingroia, avvocato di Palermo, in un post su Facebook.
“E sì, perché dopo 38 anni dall’omicidio mai un processo si è fatto, mai sono stati processati gli esecutori e i mandanti di quell’orribile delitto sul quale, nonostante le versioni di comodo e depistanti che furono diffuse perfino all’interno del mondo mafioso, poi riportate in aula di giustizia da qualche collaboratore di giustizia, la verità non è ancora venuta a galla.
Ma i genitori del piccolo Domino non si sono mai stancati di chiedere giustizia e verità e continuano a chiederlo alla magistratura e agli altri organi istituzionali deputati a fare luce su questi fatti“, ha continuato.
Oggi la Commissione Antimafia della Regione Siciliana presieduta Antonello Cracolici ha ascoltato i due genitori, accompagnati dal loro difensore Antonio Ingroia, e hanno rassegnato il loro profondo malessere e rammarico per questa giustizia negata frutto anche dei ritardi, dei depistaggi, delle pigrizie, delle indolenze e dei silenzi che hanno contrassegnato l’approccio dello Stato italiano con il caso del delitto Domino. Ebbene, le più recenti, molteplici ed inquietanti risultanze che hanno prospettato il coinvolgimento nel delitto Domino del poliziotto “deviato”, ormai deceduto, Giovanni Aiello detto “Faccia da mostro” ha sollevato dubbi, ombre, angosciosi interrogativi.
“È allora giunto il momento che ogni timidezza sia messa da parte e che si scavi in ogni direzione per scoprire la verità qualsiasi essa sia, anche la meno comoda, anche la più imbarazzante. E perciò occorre ringraziare la Commissione Regionale Antimafia Siciliana ed il suo Presidente Antonello Cracolici per il coraggio dimostrato anche soltanto per la volontà di ascolto e l’attenzione dimostrata oggi nel corso della lunga audizione dei coniugi Domino. Sia pur con grande ritardo, lo Stato oggi ha fatto doverosamente la sua parte attraverso la Commissione Regionale Antimafia. L’auspicio è che si possa ora aprire una autentica, rigorosa e coraggiosa inchiesta sul delitto Domino e sui ritardi imperdonabili dello Stato italiano nel fare luce su questa atroce vicenda. Noi, con Antonio Domino e Graziella Accetta, faremo la nostra parte, e perciò l’avv. Antonio Ingroia oggi si è riservato di depositare una memoria aggiornata che verrà depositata anche presso la Procura Distrettuale Antimafia di Palermo, certi che si è ancora in tempo per scoprire la verità, una Veritá troppo a lungo negata“, ha concluso Ingroia.