Alla riunione svoltasi a Palazzo Comitini il sindaco della Città Metropolitana di Palermo, Leoluca Orlando, e presidente di Anci Sicilia, ha provato ad edulcorare i malumori dei primi cittadini dei Comuni della provincia esclusi dai progetti finanziabili con i fondi afferenti al Piano nazionale di ripresa e resilienza.
Si tratta di 59 interventi per un importo di 198 milioni di euro provenienti dal PNRR, per la rigenerazione urbana, rispondendo ad una impostazione di fondo che è quella voluta dall’Europa, ossia la riqualificazione delle aree soggette che presentano un maggiore indice di vulnerabilità sociale e materiale (IVSM ). E’ ciò che prevede il prevede PIU – Piano Integrato Urbano Metropoli Aperta, Città per Tutti”, un Piano che rimette al centro il tema del «diritto alla città» inteso come: rapporto centro-periferia, rigenerazione dei quartieri storici, disuguaglianze spaziali e sociali, conflitti, mobilità difficile, aumento del controllo sociale, consumo di suolo, squilibri ambientali.
Dura, dunque, la reazione dei 32 sindaci del territorio metropolitano che non hanno potuto accedere alle risorse europee, ma che hanno deciso di non far proseguire il ricorso al Tar annunciato contro la graduatoria stilata dall’ufficio staff del Pnrr della Città metropolitana, purché il sindaco Orlando si impegni ad accogliere la richiesta che riguarda “la revoca o la rettifica in autotutela, del decreto del sindaco metropolitano di Palermo” con i 59 interventi ammessi e finanziabili. Gli amministratori hanno, così, chiesto che sia rivista la la graduatoria dei progetti, con il necessario riesame di quelli dichiarati inammissibili, insieme alla rielaborazione del nuovo PIU. Il tutto, come chiedono i sindaci, deve avvenire entro tempi certi e contingentati per evitare di ritardare le procedure di attuazione del Pnrr e l’emissione dei relativi decreti di finanziamento da parte del ministero dell’Interno.
“Si tratta di un importante segnale di attenzione – ha commentato Leoluca Orlando, – rispetto alle note criticità finanziarie degli enti locali, in particolare di quelli in piano di riequilibrio. Siamo però consapevoli che occorra, anche prevedendo una modifica dell’Indice di Vulnerabilità, un intervento più significativo e, in tal senso, resta ferma la richiesta, già avanzata da tempo, che le risorse stanziate dal collegato fiscale e dalla legge di bilancio 2022 possano essere previste con cadenza annuale e anche per gli anni a venire”.
Protagonista di questa vicenda anche il sindaco di Gangi Francesco Migliazzo che ha partecipato alla riunione, evidenziando come “Alcuni progetti non sono stati ritenuti ammissibili, ma abbiamo avuto la disponibilità del sindaco metropolitano di rivedere quelli presentati dai comuni rimasti fuori dalla graduatoria, qualora ci siano le condizioni, con il suo impegno a finanziarli con altra misura rappresentata dal Pon Metro Plus. Se non ci fosse stato questo incontro, probabilmente avremmo fatto ricorso al Tar ma che abbiamo evitato per non compromettere quei comuni che invece sono stati ammessi, non sarebbe stato corretto per gli altri sindaci che ne uscirebbero penalizzati. I comuni dell’entroterra scontano una marginalità elevata e il Pnrr vuole colmare il divario tra i vari comuni del Sud e del Nord. Vogliamo accedere alle risorse”, conclude Migliazzo.