Un vetro rotto e un ferito leggero, ma soprattutto tanta paura per l’incolumità dei passeggeri e dei macchinisti. E’ quanto denunciato da Carlo Cataldi, coordinatore regionale dei Cobas lavoro privato settore trasporti, dopo quanto accaduto ieri nel quartiere Sperone di Palermo, dove ignoti hanno scagliato una pietra contro un tram della linea 1.
“Lavoriamo quotidianamente in balìa dei delinquenti – ha detto – esposti a rischi che mettono a repentaglio la nostra sicurezza e quella dei passeggeri. Adesso basta, i conducenti dell’Amat vanno tutelati a tutti i livelli: dall’azienda, dal socio unico Comune e dalle forze dell’ordine”. Si tratta dell’ennesimo caso, non è infatti la prima volta che si verificano episodi del genere.
“Finora – sottolinea Cataldi – si è fatto troppo poco per salvaguardare chi guida un tram o un autobus, soprattutto in periferia. Da tempo chiediamo più sicurezza per i conducenti e più controlli sul territorio. Non siamo in presenza di ragazzate, ma di attacchi continui a mezzi e persone. La scelta del presidente Cimino di limitare temporaneamente la linea 1 fino allo Sperone è apprezzabile, ma insufficiente. L’azienda può e deve fare di più. Il Comune pure: non è possibile consentire un mercatino a ridosso delle rotaie, come avviene la domenica e il lunedì allo Sperone. Il mercatino va spostato altrove”.
“Non è inoltre possibile – continua – permettere parcheggi selvaggi di automobili a pochi centimetri dai binari, che impediscono a tram lunghi 32 metri di effettuare in curva manovre in totale sicurezza. Serve una maggiore vigilanza della polizia municipale, anche per sanzionare i pedoni indisciplinati che camminano all’interno della linea tranviaria. Ogni giorno ne vediamo di tutti i colori”.
“Assieme ad altre sigle sindacali – conclude il coordinatore dei Cobas – abbiamo chiesto all’azienda un incontro sulla sicurezza. La convocazione, prim’ancora che si verificassero gli ultimi fatti di cronaca, è stata fissata per domani. Dello svolgimento dell’incontro è stata informata anche la Prefettura“.