Un lungo rombo di motori ha attraversato le strade della città di Palermo, ieri domenica 13 aprile, rompendo il silenzio di un dolore collettivo. Centinaia di motociclisti si sono ritrovati ieri al Santuario di Monte Pellegrino per onorare la memoria di Laura Papadia, la 36enne palermitana uccisa dal marito lo scorso 26 marzo a Spoleto.
Un femminicidio che ha scosso profondamente l’opinione pubblica e ha riunito cittadini, istituzioni e associazioni in un gesto simbolico ma carico di significato: l’inaugurazione di una panchina rossa dedicata a Laura, a Sara Campanella e a tutte le vittime di violenza.
Realizzata dagli studenti e dalle studentesse dell’istituto ENDOFAP “Don Orione” di Palermo, guidati dal professore Vincenzo Di Caro, la panchina è stata benedetta dal reggente del Santuario Don Natale Fiorentino.
Una targa affissa sopra recita: “Affidiamo Laura, Sara, e tutte le vittime di femminicidio a Santa Rosalia, simbolo di donna libera”, richiamando la figura della patrona di Palermo, storicamente associata a un ideale di libertà femminile e autodeterminazione.
L’evento, partecipato anche da cittadini provenienti da diverse parti della Sicilia, ha avuto un forte valore educativo e simbolico.
Accanto ai motociclisti, che hanno voluto fortemente l’iniziativa anche in segno di vicinanza a Maurizio Papadia, padre di Laura e biker come loro, erano presenti l’assessora comunale alla Legalità Brigida Alaimo e Adriana Argento, responsabile dell’associazione Millecolori Onlus e del Centro Antiviolenza Lia Pipitone. Proprio a Millecolori sarà destinata la raccolta fondi promossa dai partecipanti, con l’obiettivo di sostenere gruppi di mutuo ascolto per familiari di vittime e corsi di educazione all’affettività rivolti ad adulti e minori.

“Palermo piange l’ennesima vittima di femminicidio”, ha dichiarato l’assessora Alaimo. ”
E aggiunge: “Laura Papadia, che il 26 marzo ha perso la vita per mano del proprio marito, colui che doveva amarla e proteggerla; invece siamo qui in una giornata tristissima con moltissimi cittadini e non solo, perché molta gente proviene da diversa parte della Sicilia. L’Amministrazione comunale è presente non solo perché è un dovere, ma per la voglia di contribuire ad avviare un processo educativo nei confronti di quegli uomini che non hanno ancora compreso che un no di una donna deve essere un no, che non può essere interpretato in alcun modo, e gli uomini non devono in alcun modo utilizzare nessun tipo di violenza per ottenere quello che in realtà non potranno avere. La donna è libera, e tale deve rimanere”.
“Noi combatteremo a fianco non solo dei familiari, ai quali rivolgo, non solo le mie condoglianze, ma la mia vicinanza, e la nostra vicinanza da parte dell’Amministrazione comunale, ma rivolgo l’augurio di poter trovare la forza per andare avanti e combattere verso una nuova società; una nuova società che possa dare alle donne quello che in realtà hanno già il diritto di avere”, conclude Alaimo.

“Lavoriamo da oltre dodici anni contro la violenza di genere per sostenere le donne a poter fuoriuscire dalle situazioni di violenza in cui vivono”, ha spiegato Adriana Argento, responsabile dell’associazione Millecolori Onlus e del Centro Antiviolenza Lia Pipitone. “Con i fondi raccolti attiveremo, per adulti e per minori, anche dei corsi di educazione all’affettività, perché è necessario che si capisca come si devono gestire le relazioni, e che un no è un no, che se una donna vuole interrompere la relazione è un suo diritto, e non può perdere la vita perché deve sottostare ad un uomo che decide della sua vita”, conclude Argento.
Il dolore si è trasformato in impegno collettivo, in una giornata che ha intrecciato memoria, solidarietà e la volontà di non restare in silenzio.
Oggi, lunedì 14 aprile, in occasione dei funerali di Laura Papadia al cimitero di Sant’Orsola, l’associazione Millecolori sarà presente con una propria delegazione, per continuare a dare voce a chi non può più parlare.