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Sono entrate ufficialmente in funzione, a partire da ieri, le tanto discusse barriere mobili che inibiscono il transito veicolare nella spiaggia di Vergine Maria. Si tratta di sbarre propedeutiche a eliminare pericoli per l’incolumità pubblica e per bloccare il parcheggio selvaggio, salvaguardando l’impianto fognario della borgata, il decoro del paesaggio, in attesa della riqualificazione del vecchio approdo prevista entro il 2020 nell’ambito delle opere pubbliche, come da progetto di fattibilità già approvato.
Il progetto prevede un camminamento pedonale costiero da Vergine Maria fino a Punta Priola, concesso dal Demanio marittimo al Comune di Palermo per la realizzazione di un giardino comunale, che permetterà alla collettività di riacquistare spazi negati alla fruizione del mare e della costa.
Presenti l’architetto Sarta, funzionario comunale dell’assessorato Mare e Coste, l’associazione Comitati Civici Palermo, l’associazione Pro Loco ‘Nostra Donna del Rotolo’ – Vergine Maria, Palermo Indignata e Legambiente Circolo Mesogeo.
“Questo risultato – affermano le associazioni presenti – giunge al termine di una richiesta avanzata per scongiurare i rischi di incolumità pubblica. La banchina portuale senza protezioni o parapetti e l’accesso alla spiaggia ne erano la causa principale. La stradina, infatti, non è riconosciuta nella viabilità catastale, e quindi non in sicurezza. I detriti – concludono – provenivano dal promontorio utilizzato come discarica durante il ‘Sacco di Palermo’ “.