Due punti persi o uno guadagnato? Una cosa è certa: prima di arrivare a Cremona il Palermo ha dimenticato in aereo la lucidità che l’ha contraddistinto nelle ultime uscite. Il 2-2 (CLICCA QUI) allo Zini ha messo nuovamente un punto sulla striscia di vittorie consecutive dei rosanero, una battuta di arresto che non ha permesso anche l’ennesimo sorpasso in classifica, salutando, almeno per il momento, la pratica secondo posto. Lo scontro non è decisivo ai fini del campionato ma potrebbe rivelarsi uno dei rimpianti più grossi di questa stagione.
Dopo un eccellente primo tempo, la troppa sicurezza o l’eccesso di foga non hanno premiato la formazione di Corini che al rientro dagli spogliatoi ha dimostrato come i vecchi fantasmi del passato non siano del tutto svaniti. La difficoltà nello sfruttare la superiorità numerica, l’impatto del match ad avvio ripresa e i capovolgimenti di fronte senza riuscire a conservare il vantaggio. Film già visti quest’anno contro Pisa, Como o Parma, nel corso delle controverse settimane pre-natalizie. Qualche strascico di quel periodo non è stato ancora del tutto smaltito.
Tanto è cambiato in questi mesi e i progressi sono sotto gli occhi di tutti. La scossa è arrivata certamente anche dal mercato invernale e il livello di competitività è vertiginosamente lievitato. Un Palermo Ranocchia-centrico sembra non poter fare a meno dell’ex Juventus, mentre le galoppate a destra di Diakité ha ridato fosforo a una corsia zoppicante. Permane ancora un velo di mistero su Traorè. Esodio in serie A, in Coppa Italia (entrambi conditi da gol) e in Champions League: per il giovane ivoriano la cadetteria dovrebbe essere un palcoscenico ideale per far sbocciare a pieno il suo talento, che tanto ha ammaliato il City Group, disposto a pagare milioni pur di accaparrarsi l’attaccante. Gli ingressi di Insigne e Soleri per Di Mariano e Ranocchia hanno lasciato qualche perplessità tra i tifosi, convinti di vedere, nel momento più delicato del match, l’ex Milan. Corini non ha mai nascosto la “paura” di bruciare il numero 70. Al momento la strategia adottata è quella di lasciargli assaporare il campo poco per volta: il caloroso finale al Barbera contro il Como e gli appena dieci minuti in Lombardia. Contro i grigiorossi proprio dai piedi del classe 2004 è nata la migliore chance per agguantare la rete del 2-3: progressione dalla sinistra, dribbling, accentramento in area e destro a giro alla caccia del secondo palo. Con un pizzico di fortuna e precisione in più, alla vigilia del sfida contro la Ternana, la storia da raccontare sarebbe molto diversa. Un investimento oneroso ed estroso non è riuscito ad avere la meglio su rigide gerarchie, sulle quali il mister di Bagno Mella ormai non ha più dubbi.
L’esplosività di Traorè non potrà restare nell’ombra ancora per molto e toccherà proprio a quest’ultimo far cambiare idea al tecnico che quotidianamente monitora gli allenamenti e lo stato di forma dei suoi ragazzi. Scelte, dunque, quelle legate all’undici titolare, dettate da una visione a 360 gradi delle settimane che si susseguono a Torretta. Ma a questo giro il tempo stringe. Il turno infrasettimanale impone ritmi incalzanti e poco tempo per pensare. Visti i pochi chilometri nelle gambe, il match casalingo contro gli umbri sarà l’occasione giusta per mettersi in luce? In conferenza stampa Corini non ha smentito l’opzione e l’idea stuzzica già la fantasia dei tifosi, pronti a festeggiare il sesto successo di fila, magari anche per mano del talento rossonero.
L’ultima sfida di febbraio cela più di qualche insidia e incognita da sciogliere. La domanda più gettonata è: come reagirà il Palermo allo shock di Cremona? Poi, altro elemento da non prendere sotto gamba. Il club di vile del Fante ha sempre affrontato le dirette avversarie a testa alta e senza scrupoli, dimostrando invece discontinuità e incertezza con le compagini della colonna di destra. Le fere sono impegnate nella disperata ricorsa verso la salvezza e le prossime uscite vedranno successivamente il Brescia e il Lecco, prima del gran finale contro il Venezia che anticipa la lunga sosta, decisiva per stabilire gli obiettivi da raggiungere a maggio.
Tirando le somme allora viene da chiedersi: il Palermo la vuole o no la serie A?