Mentre procedono spedite le corse di prova dei treni lungo il nuovo tracciato del Passante ferroviario di Palermo (da Notarbartolo a Carini) in vista dell’imminente riapertura della linea per l’aeroporto di Punta Raisi dopo 3 anni di stop, i tecnici di Rfi sono a lavoro per dipanare l’intricata matassa relativa al “tappo” di vicolo Bernava.
Quei famosi 58 metri tra corso Olivuzza e il Tribunale da 6 anni (era il 10 giugno 2012 quando fu scoperto il fiume di acqua e fango nel sottosuolo) tengono sotto scacco l’intero appalto da 1,2 miliardi di euro. Una vera spina nel fianco per le Ferrovie e il consorzio Sis. L’impresa infatti, anche per questo “imprevisto geologico” e gli extra costi dell’appalto avviato nel 2008, ha chiesto oltre 100 milioni in più. Dopo il due di picche di Rfi, si è aperto un contenzioso (ancora attivo) tra le parti. Alla fine Sis ha deciso di gettare la spugna e non completare l’intero appalto.
Tanto che alcune parti del Passante dovranno essere riappaltate (VEDI QUI). Tra queste: i lavori relativi alle stazioni Kennedy-Capaci, Belgio e Lazio.
Incerto ancora il futuro per Vicolo Bernava. Rfi infatti vorrebbe strappare un accordo affinché la Sis prenda in carico la variante da 18 milioni e le relative demolizioni degli edifici. «Non c’è ancora l’accordo – rivelano dalle Ferrovie a ilSicilia.it – ma proprio a settembre è previsto un nuovo vertice con Sis per vicolo Bernava». Insomma, la situazione è ancora delicata.
L’obiettivo è evitare ulteriori perdite di tempo e far partire già dall’inizio del 2019 i lavori, con la demolizione degli edifici pericolanti e lo scavo della galleria. Qui in basso la mappa degli edifici da abbattere:
I lavori durerebbero 2 anni in tutto. Quindi entro 2021 potrebbe finire – il condizionale è d’obbligo – questa odissea. A fine lavori è prevista la creazione di un giardino al posto dei palazzi. Intanto quasi tutti i proprietari delle case sono stati indennizzati per l’esproprio.
Il mancato accordo con Sis darebbe una mazzata all’appalto. Comporterebbe infatti un ulteriore slittamento dei tempi (circa altri 2 anni) tra bando, aggiudicazione ed eventuali ricorsi. Una bella gatta da pelare.
Intanto il 3 e 4 settembre sono previste delle corse di prova dei treni sulla Notarbartolo-Carini per finire i test sulla Tratta C. «Aspetteremo poi l’ok e le autorizzazioni del Ministero per aprire la linea. Noi, salvo intoppi burocratici – concludono da Rfi – speriamo di aprirla il 9 settembre». Si avvicina così l’inaugurazione.
Infine, sul fronte di scavo di via Belgio, si avvicina ormai l’arrivo della Talpa TBM “Marisol”, pronta a perforare l’ultimo diaframma della galleria. «Entro fine mese uscirà dal pozzo di estrazione».
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