Essere terzi ma sentirsi terz’ultimi. E’ questa l’aria che si respira in piazza dopo il ritrovato successo contro il Brescia. I pareri si dividono tra chi auspicava a una reazione dagli uomini di Corini, con un’importante risposta fisica e di carattere, e chi avrebbe dato qualsiasi cosa pur di rivedere la squadra festeggiare, dopo le due inaspettate batoste contro Lecco e Sampdoria.
Con una media punti migliore dello scorso anno e anche della storica promozione di ormai 20 anni, il “Genio” al momento non sembra preoccuparsi delle critiche: “Faccio fatica a comprenderle visti i risultati. Non mi faccio condizionare e vado avanti per la mia strada“. Ma tirando le somme il Palermo ha vinto ma non ha convinto, così come in questo filotto di partite tra una sosta e l’altra. Manca ancora un match da disputare ma è difficile pensare che un’ipotetica schiacciante vittoria contro il Cittadella possa cambiare il voto in pagella di questa parentesi di campionato. Sarebbe certamente un ottimo punto di partenza al rientro dalle Nazionali, anche perché sarà un dicembre molto caldo per i siciliani: Catanzaro, Parma, Pisa, Como e Cremonese. Tutte dirette concorrenti e con rose dall’alto tasso tecnico-tattico. Insomma, abbassare la guardia potrebbe rivelarsi fatale in qualsiasi momento.
Poche sono le squadre che in questa stagione possono vantare quattro scontri casalinghi, uno dietro l’altra e con una sola trasferta a dividerle, ma il club di viale del Fante non ha saputo approfittare della ghiotta occasione, macchiando inevitabilmente la sua media punti al Barbera. Una rovinosa caduta rispetto al precedente blocco di cinque match, dove i rosanero non solo avevano conquistato dodici dei quindici punti possibili ma anche sfatato il tabù sosta, che da circa un anno si trascinava.
“Mi attendo continuità sull’atteggiamento e la voglia da mettere in campo. Ci sono varie fasi in questo campionato e con il Brescia la squadra a dimostrato di starci dentro. Il Cittadella gioca con un 4-3-1-2 molto aggressivo, con pressing alto e tanta intensità, è uno degli avversari più difficili della serie B“. Così il si è espresso il tecnico in conferenza stampa ma ora contro i veneti il mister di Bagnolo Mella avrà una bella gatta da pelare. Quale abito indosserà il Palermo? L’undici rivoluzionato con le rondinelle verrà confermato o è pronto a fare un piccolo passo indietro? Una cosa è certa: la scelta non manca. Coulibaly, Di Mariano e Valente ha subito risposto presente e tenerli troppo lontani dal campo sarà una scelta ardua. Una considerazione, questa, che riguarda soprattutto il centrocampista senegalese. Uno dei pochi elementi che sembra aver funzionato nel recupero della seconda giornata di campionato è proprio il terzetto in mezzo al campo. L’ingresso dell’ex Salernitana ha dimostrato come ai siciliani sia mancata quella fisicità predominante, capace di intimorire gli avversari e andare alla caccia di ogni pallone. Visto il lungo infortunio e i tanti minuti giocati mercoledì sera, è difficile che il classe ’99 possa essere confermato fin dal primo minuto. Il momento “no” di Henderson, l’out di Vasic e il rientro in gruppo di Segre avvenuto solo ieri potrebbe rivelare però qualche sorpresa.
Contro la squadra di Gorini il protagonista potrebbe essere Mancuso. Il Cittadella, numeri alla mano, è una delle sue vittime preferite. Il numero 7 rosanero ha totalizzato tre gol e tre assist ai danni dei granata e potrebbe essere ancora l’arma in più . Il bomber, a secco da tre turni, sarà anche spinto dalla voglia di tornare a segnare. Chi scalpita è anche Brunori. I gesti di stizza, al momento della sostituzione contro il Brescia, non sono passati inosservati. A preoccupare maggiormente è il fatto che il capitano non sembra saper gestire nel modo giusto questi momenti di nervosismo, rischiando, come già visto in campo, di farsi sopraffare dall’egoismo, condizionando pure la squadra. Chissà che gli ospiti non possano in realtà essere una sorte di porta fortuna anche per l’italo-brasiliano. Nella passata stagione, infatti, nonostante il triste epilogo con l’infortunio, aveva spezzato il suo lungo digiuno proprio contro i granata.
Se era vietato sbagliare contro gli uomini del presidente Cellino anche con i veneti la regola è confermata. Il Cittadella, nonostante l’exploit al Tombolato, che attualmente vede la squadra tra le migliori in termini di risultati, in mezzo alle altre big, non ha ancora trovato le giuste misure in trasferta, con soli cinque punti all’attivo. Le compagini militanti nei bassifondi si sono sempre rivelate ostiche per il Palermo ma in questa circostanza, contro un club storico della cadetteria e galleggiante a metà classifica, senza troppe pretese o obiettivi stagionali, perdere i tre punti potrebbe rivelarsi un grosso rimpianto.