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“Parole di carta”, due libri sulla Catturandi e la lotta a Cosa Nostra

sabato 2 Febbraio 2019
Biblioteca sociale Antonino Agostino e Ida Castelluccio

Doppio appuntamento per la rassegna #paroledicarta alla BNI, Biblioteca sociale Nino Agostino e Ida Castelluccio, in via Sgarlata 22 a Palermo.

Si parte il 6 febbraio alle ore 18 con Maurizio Ortolan e il suo libro “Io sbirro a Palermo”, una storia affascinante scritto da un ispettore di polizia catapultato in Sicilia a caccia dei grandi latitanti mafiosi negli anni più caldi della lotta a Cosa Nostra.

Ortolan, ripercorre la sua vita lavorativa nella storica sezione Catturandi della Squadra Mobile di Palermo. Agente di scorta di Francesco Marino Mannoia e altri significativi pentiti di mafia, dattilografo con i giudici Falcone e Borsellino durante numerosi interrogatori, interprete dei “pizzini” di Bernardo Provenzano, racconta dall’interno le lunghe giornate passate a studiare il nemico, i pedinamenti e le intercettazioni, mostrandoci da molto vicino il confine non sempre netto tra bianco e nero nel mestiere di poliziotto.

Un altro appuntamento per la rassegna #parole di carta è il 7 febbraio alle ore 18 con “Un uomo perbene – Vita di Alberto Giacomelli, giudice ucciso dalla mafia” di Salvo Ognibene.

Ospite il dottor Massimo Corleo, oggi magistrato presso la Corte d’Appello di Palermo che iniziò la sua carriera facendo il poliziotto e lavorando a stretto contatto con Rino Germanà, l’investigatore che Messina Denaro, Bagarella e Graviano che  volevano morto e che tentarono di uccidere.

Alberto Giacomelli era presidente delle misure di prevenzione del Tribunale, un uomo defilato, silenzioso, sobrio. Uno che dietro il sipario decideva i destini economici di quei “galantuomini” e che aveva messo la firma su un patrimonio che, per volontà e in nome del popolo italiano, non doveva più appartenere alla mafia. Lontana dalle attenzioni dei cronisti e dalle luci degli studi televisivi, la storia di Giacomelli è ora riconsegnata alla memoria grazie ai ricordi di chi l’ha conosciuto.

Salvo Ognibene ha conseguito la laurea in Giurisprudenza all’Università di Bologna discutendo una tesi sui rapporti tra Chiesa, mafia e religione. Ha pubblicato “L’ eucaristia mafiosa. La voce dei preti” per Navarra (2014) ed è coautore con Rosaria Cascio de “Il primo martire di mafia. L’eredità di padre Pino Puglisi” edito da EDB (2016) e “Sport e Identità. La lotta alla discriminazione in ambito sportivo”, a cura di Antonello De Oto, edito da Bonomo Editore (2016).

 

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