Dopo aver appreso dalla stampa le notizie sul party che si è svolto sabato 29 giugno sull’Isolotto delle Femmine, Legambiente Sicilia esprime “la propria ferma condanna dell’accaduto, per le modalità di svolgimento, per i danneggiamenti provocati agli habitat e alle specie nidificanti e per le ulteriori notizie che via via stanno emergendo e che aggravano ulteriormente la situazione“.
“Le riserve naturali tutelano ambienti naturali e specie della flora e della fauna di grande valore naturalistico; la presenza contemporanea di numerose persone, il calpestio delle rocce e delle formazioni vegetali, i forti rumori e il disturbo della fauna selvatica costituiscono dei gravissimi fattori di minaccia per l’ambiente naturale protetto“, sottolinea l’associazione ambientalista.
“L’isolotto è integralmente tutelato da una riserva naturale regionale e da un Sito della Rete Natura 2000, e ricade inoltre all’interno di un’area marina protetta – afferma Giulia Casamento responsabile Biodiversità di Legambiente Sicilia – un’attività come quella vista nei video pubblicati non è autorizzabile ai sensi dei regolamenti e delle norme vigenti sulle aree naturali protette e sulla Valutazione di Incidenza, per qualsiasi motivazione, ed infatti non risulta essere stata autorizzata dagli Enti preposti“.
“Appare inoltre sconcertante apprendere che il dj che animava la serata sia l’ex responsabile della Guardia Costiera di Isola delle Femmine che dovrebbe tutelare questo tratto di costa, mentre registriamo come un segnale positivo l’indignazione collettiva che ha suscitato questa vicenda, simbolo di una forte e diffusa attenzione nei confronti del nostro patrimonio naturalistico e di una richiesta di maggiore protezione“, sottolinea Legambiente Sicilia. “Manifestiamo piena solidarietà alla LIPU ente gestore della Riserva Naturale e auspichiamo che l’Assessorato Regionale al Territorio e Ambiente intervenga per garantire una efficace tutela delle proprie aree naturali protette e per scongiurare che simili eventi non si ripetano in altre aree a rischio – dichiara Tommaso Castronovo, presidente di Legambiente Sicilia –. Nello stesso tempo comunichiamo la nostra volontà di agire nelle sedi opportune contro i responsabili di questa aggressione alla natura per fornire un contributo di rafforzamento delle azioni di tutela“.