“Il metodo-Auteri è la punta di un iceberg, è questo il modo in cui il centrodestra costruisce consenso in Sicilia, dove ancora una volta emerge il ‘sistema Fratelli d’Italia‘”, commenta il Pd. “Minacce a La Vardera inaccettabili. Auteri si dimetta“, incalzano i deputati del M5s.
Scoppia la polemica all’Ars, dopo la puntata di ieri sera a “Piazza pulita”, su La7, dove il parlamentare regionale Ismaele La Vardera ha denunciato all’opinione pubblica di essere stato minacciato dal deputato di FdI, Carlo Auteri, producendo la registrazione di un colloquio avuto nei corridoi di Palazzo d’Orléans.
Si tratta di finanziamenti della Regione Siciliana ricevuti dall’associazione Progetto Teatrando, con sede a Sortino, nel Siracusano, nell’abitazione della madre del deputato, Celina Bruno, fino allo scorso 28 ottobre, legale rappresentante dell’associazione. Come è riportato da Ansa, secondo i dati raccolti, Carlo Auteri avrebbe ricevuto contributi pubblici per oltre 230mila euro in tre anni. Un’altra società, la Abc Produzioni srl, che farebbe capo alla moglie di Auteri, avrebbe ottenuto finanziamenti per 95mila euro. Infine, 20mila euro di contributi provenienti dalla società sarebbero stati versati a FdI.
Carlo Auteri, deputato di FdI all’Ars si difende replicando alle accuse ai microfoni de ilSicilia.it.
“Ho sbagliato, ho esagerato con le parole, ma sono frutto di una provocazione, di un’offesa rivolta a mia madre nei corridoi del parlamento. Lì non ho avuto la freddezza di non replicare“.
“Siamo di fronte ad una persona che non ha capito che deve fare il parlamentare e non fare sciacallaggio. E’ una gogna mediatica per dire che il turismo è sotto le mani del partito, che si favoriscono gli amici“, spiega Auteri riferendosi a La Vardera.
“Tutto quello che Ismaele La Vardera ha fatto vedere sono fondi ottenuti ed elencati nel servizio che si riferiscono al periodo Covid del 2020-21, quando non avevo nessun ruolo parlamentale. Nessuna legge disciplina un finanziamento alle Srl o alle associazioni, è vietato, da lì si capisce che tutto questo polverone nasce da una bugia“.
Sono fondi che il governo ha dato in quel periodo a sostegno dei teatri, “si è parlato di pseudo contributi dati alla mia famiglia, ma è un falso, quella è una società che ho ceduto 10 anni fa, l’unico errore è stato non togliere la sede legale. Fondi inoltre regolamentati da una richiesta che tutte le associazioni fanno e dove la politica non può dettare legge, ne decidere niente perché è tutto regolamentato con controlli fatti dai dirigenti. Non esiste nessun emendamento fatto dal sottoscritto nella legge di Stabilità che assegni un euro a nessuna associazione“.
“Procederò con una querela, non ci sono atti che dimostrano che io abbia mai dato un euro a queste società“, ribadisce il meloniano.
Per ciò che riguarda le accuse mosse da Pd e M5s il deputato ribatte: “Dovrebbero spiegare ai propri elettori che quando i parlamentati decidono personalmente di assegnare somme in maniera specifica come un contributo straordinario, loro non sono esenti da questa legge. Lo fanno anche loro, omettendo di usufruire del beneficio del parlamento, ma poi fuori dicono che il parlamento fa cose sbagliate. Omettono che in ogni manovra sono partecipi a quello che il parlamento decide. La prima domanda se la dovrebbero porre loro“.