Il duello Cracolici vs Barbagallo non ci sarà.
Arriva così, a poche ore di distanza dalla candidatura del deputato nazionale (CLICCA QUI), l’annuncio da parte del presidente della Commissione Antimafia all’Ars, nel corso della conferenza stampa, in via Bentivegna, a Palermo. Antonello Cracolici non si candiderà alla segreteria regionale del PD.
Il silenzio della segreteria nazionale e l’attacco a Barbagallo
Nelle scorse settimane aveva espresso la propria disponibilità a candidarsi, inviando un messaggio alla segretaria Elly Schlein. Ma il mancato “interesse della segreteria regionale ha fatto si che non ci fossero più le condizioni per la mia disponibilità a candidarmi“. Ma non solo. Cracolici ha puntato il dito contro Barbagallo. “Ho atteso una risposta per 22 giorni e l’unico segnale ricevuto in tal senso è stato il rinvio delle procedure congressuali di una settimana: devo cogliere una serie di silenzi, probabilmente imbarazzati, che ci stanno portando dritti a un congresso che si preannuncia con un’inevitabile contrapposizione che a mio avviso non farà bene al PD. Al segretario regionale in carica ho comunicato subito la mia iniziativa, ma dall’intervista che ha rilasciato stamattina ho colto che si vuole fare un congresso di scontro e non di politica: temo che in Sicilia si voglia fare un piccolo partito, da controllare piuttosto che da ampliare e incapace di avanzare una proposta di cambiamento possibile“.
Da Barbagallo accuse al gruppo parlamentare all’Ars? “Sono esterrefatto, continuo a pensare che sia un grave errore politico e culturale da parte di chi, evidentemente, non sa di cos’altro parlare“. Così Cracolici ha commentato le critiche al gruppo parlamentare del PD all’Assemblea regionale siciliana, recentemente ribadite dal segretario regionale Anthony Barbagallo il quale, all’indomani dell’approvazione della finanziaria regionale, aveva annunciato una denuncia riferendosi a presunte mance contenute nella legge. “Al di là del fatto che una legge, come è noto, può essere denunciata alla Corte costituzionale, non alla procura della Repubblica se Barbagallo ha notizie di reati commessi, allora ha il dovere e l’obbligo di fare la denuncia. Altrimenti non saprei come definire un comportamento del genere“.
Cracolici: “Non ci sono le condizioni per la mia candidatura”
Il Pd “in questo momento rischia di sembrare in Sicilia una piccola filiale di un partito nazionale, ma le filiali prima o poi chiudono. A non essere stata colta non è solo la mia disponibilità, ma anche la possibilità di lavorare per trovare una soluzione che accontenti tutti. Un partito deve saper valutare le condizioni e per queste ragioni ritengo che non ci siano più le possibilità per mantenere la mia candidatura. Se il destino del Pd in Sicilia non interessa – ha dichiarato Cracolici – allora vada come deve andare. Io ce l’ho messa tutta, avevo lo scopo di cercare insieme una soluzione largamente condivisa per rigenerare il partito, ma senza scossa difficilmente il cuore riprende a battere. So che la mia decisione metterà in difficoltà qualcuno e in tal senso ringrazio quelle migliaia di persone che spontaneamente avevano raccolto firme in tutta la Sicilia a favore della mia candidatura“.
La sua candidatura ha sottolineato sarebbe stata volta a “rasserenare e riappacificare il partito. Mi auguro – ha dichiarato – che ci sia una proposta che possa dare battaglia e che il congresso non lasci strascichi nella vita del partito. Non so se c’è ancora tempo, ma questa mia rinuncia dovrebbe contribuire a far aprire una riflessione soprattutto a chi guida il partito. In Sicilia la situazione all’interno del partito è diventata stucchevole“.
Un duello all’interno del quale erano iniziati a delinearsi già i primi schieramenti. A sostegno di Barbagallo vi è tutta l’area Schlein, alcuni dirigenti e i segretari provinciali di Caltanissetta, Siracusa, Catania, Ragusa e Messina. Unici parlamentari regionali a sottoscrivere il documento, tra le 80 firme apposte, sono stati Nello Dipasquale e Dario Safina. Ad eccezione di quest’ultimi due, quindi, Cracolici abbraccerebbe i consensi della corrente regionale.
Il presidente della Commissione Antimafia all’Ars ha però sottolineato: “Voglio continuare a fare politica ancora per molti anni. Nel giorno in cui smetterò con il PD smetterò con la politica“.