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A tenere banco le minacce al ragioniere generale

Urla e caos in aula, salta la seduta sul piano triennale delle opere pubbliche

venerdì 12 Settembre 2025
Città Metropolitana di Palermo, Statuto

L’impressione era chiara fin dall’inizio a tutti. Dai consiglieri agli assessori presenti. Non c’erano le condizioni per votare il piano triennale delle opere pubbliche. Previsioni poi confermate dal nervosismo regnato in Consiglio Comunale per tutto l’arco della mattinata. Nulla di fatto a Sala Martorana, dove è saltato l’accordo d’aula raggiunto ieri sul cronoprogramma dei lavori relativo all’atto proposto dall‘assessore Salvatore Orlando. Nonostante la presenza di tutti gli assessori richiesti (oltre a Orlando figuravano Maurizio Carta, Pietro Alongi ed Aristide Tamajo) e dei relativi uffici, non è stato possibile procedere nemmeno con le audizioni degli esponenti della Giunta.

Le minacce al ragioniere generale tengono banco in Consiglio

Proprio le opposizioni, gruppo “Oso” in testa, hanno infatti puntato i piedi sulla necessità di audire prima il sindaco Roberto Lagalla. Motivo del contendere sono state le minacce che alcuni esponenti della polizia municipale avrebbero rivolto al ragioniere generale Bohuslav Basile. Problema sul quale la VI Commissione, presieduta da Ottavio Zacco, ha espresso compattamente la propria solidarietà al tecnico di Palazzo delle Aquile.

Riteniamo inaccettabili e non consoni al decoro dell’Amministrazione i comportamenti tenuti da alcuni appartenenti al Corpo di Polizia Municipale, che hanno travalicato i limiti di un legittimo confronto istituzionale, degenerando in atteggiamenti che non possono trovare giustificazione.Tuttavia, la Commissione intende ribadire la propria stima e il massimo rispetto per l’intero Corpo di Polizia Municipale, che quotidianamente svolge un lavoro fondamentale a tutela della sicurezza, della legalità e dell’ordine pubblico nella nostra città. È doveroso distinguere tra singoli episodi e la totalità di un Corpo che rappresenta un presidio irrinunciabile per la comunità“.

Il centrosinistra chiede rimozione di Coluccello

Una questione sulla quale, in mattinata, si è scatenato un dibattito di fuoco fra maggioranza ed opposizioni. Ed è proprio il centrosinistra a tuonare rispetto a quanto successo, chiedendo addirittura la testa del comandante Angelo Coluccello. “Il pasticcio legato ai pagamenti dei vigili urbani resta una responsabilità diretta e inequivocabile del sindaco, che non avrebbe dovuto sottrarsi. Per questo abbiamo chiesto la sua presenza in aula prima dell’avvio dei lavori: volevamo sapere quale fosse la sua posizione. Ma il sindaco, scegliendo di non intervenire e di affidare solo dopo la chiusura del Consiglio Comunale alla stampa le sue considerazioni, ha lasciato la sua maggioranza in balia di imbarazzo e tensioni, paralizzando l’aula. A ciò si aggiunge un’ulteriore responsabilità: quella del comandante Coluccello. Al sindaco che pone entrambi i dirigenti sullo stesso piano, noi rivolgiamo invece pubblicamente l’appello a rimuoverlo immediatamente dall’incarico, ricordando che si tratta di una nomina fiduciaria e che la sua permanenza è ormai insostenibile“.

Accordo saltato sul piano triennale

Fra gli animi più accesi in aula c’erano quelli di Ugo Forello e Giuseppe Milazzo. Il primo chiedeva un segnale concreto da parte dell’Amministrazione sulla questione, mentre il secondo ha accusato le opposizioni di non aver rispettato gli accordi presi, proponendo al contempo una sorta di mediazione. L’idea era quella di procedere al voto sul piano triennale delle opere pubbliche, per poi sentire in aula il sindaco a stretto giro. Probabilmente nel pomeriggio. Ipotesi respinta dagli esponenti del centrosinistra, i quali hanno minacciato di fare ostruzionismo in aula.

Prima si chiude, poi si riapre e si chiude definitivamente

I pontieri sono rimasti a lavoro per tutto l’arco della mattinata e del primo pomeriggio. Tutto però si rivelerà vano. La seduta riapre poco prima delle 15. E si capisce subito che il clima non è proprio conviviale. In aula volano urla. I toni sono tesi. Inizialmente, il presidente del Consiglio Comunale Giulio Tantillo aveva chiuso la seduta “per la necessità degli uffici di eseguire gli approfondimenti richiesti sugli emendamenti presentati“. Più di una dozzina quelli depositati dagli esponenti di Sala Martorana, a cui vanno aggiunto quelli tecnici. Un lavoro non facile che richiederà tempo e controlli.

Poi però, l’esponente di Forza Italia ci ripensa e prova a portare avanti la seduta, calendarizzando una serie di interventi in modo da far parlare tutto. Giuseppe Milazzo era già pronto accanto al microfono, così come Ugo Forello. Proprio l’esponente di “Oso” ha mostrato un foglio alla telecamera usata per lo streaming delle sedute, mentre la collega di partito Giulia Argiroffi si lamentava del comportamento della maggioranza. Niente da fare. Il clima è troppo teso. Tantillo se ne rende conto e chiude la seduta. Tutto rinviato a lunedì mattina. Un paio di giorni nei quali si cercherà di rasserenare gli animi. Anche se, all’orizzonte, il mare pare abbastanza agitato.

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