Il Sindaco metropolitano, Leoluca Orlando, ha avviato ieri, nel corso di un lungo incontro on line di tutti gli Enti locali della Città Metropolitana di Palermo, i lavori per la redazione dei Piani Integrati Urbani, che destinano 196 milioni alla rigenerazione urbana e alla rivitalizzazione economica delle aree più degradate.
L’intervento che verrà coordinato dalla Città Metropolitana di Palermo, dovrà individuare i progetti strategici provenienti dai Comuni e di presentarli in un unico piano entro il 17 marzo prossimo. E’ già prevista infatti per il 5 aprile la firma dei patti di attuazione con il finanziamento delle opere.
“Abbiamo una possibilità unica per mettere mano alle nostre periferie, intese non come luogo geografico, ma posto dove si annidano, emarginazione sociale, culturale ed economica – ha spiegato il sindaco Orlando – Occorre mettere in campo tutte le nostre risorse per essere all’altezza della sfida e riuscire in tempo a produrre progetti di qualità, sostenibili in termini ambientali e gestionali e strategici per lo sviluppo del nostro territorio”.
Antonella Marascia, segretario generale della Città Metropolitana di Palermo, ha presentato l’ufficio staff PNRR, che si occuperà di dare supporto ai Comuni e di gestire l’intervento dal punto di vista tecnico.
Si tratta di due ingegneri esperti in opere pubbliche, uno in transizione digitale, due avvocati e un economista, esperti in rendicontazione e discipline giuridiche collegate agli appalti, una esperta in animazione e programmazione territoriale che accompagneranno gli Enti locali nella realizzazione degli interventi fino a marzo 2026, data di scadenza di ultimazione dei lavori.
Le proposte possono essere presentate dai Comuni con oltre 10 mila abitanti secondo i seguenti massimali di importo: 5 milioni di euro fino a 25 mila abitanti, 10 milioni da 25 a 49.999, e 20 milioni da 50 mila in su.
Previsti inoltre 50 milioni di interventi ciascuno per il capoluogo e per la Città Metropolitana.
Per quanto concerne i Comuni sotto i 10 abitanti, questi potranno aggregarsi tra loro e presentare progetti per un importo complessivo di 5 milioni di euro.
I progetti verranno esaminati in base alla loro coerenza e strategicità rispetto agli obiettivi del Piano, alla qualità tecnica, alla sostenibilità nel tempo, all’impatto sull’ambiente e alla possibilità di essere conclusi entro marzo 2026.
L’indice di vulnerabilità sociale e materiale dei territori coinvolti stabilirà infine quali interventi saranno immediatamente finanziabili e quali no.