Il neo premier Gentiloni la prossima settimana completerà la squadra di governo di scopo con l’ingresso nel dei sottosegretari. Posti che fanno gola a molti. Anche in Sicilia, ovviamente. Poltrone bollenti per chi sta cercando di tenerle e per chi invece mira a prenderne possesso. Un mosaico complesso, da comporre pezzo dopo pezzo, cercando di rispettare i delicati e flebili equilibri di un esecutivo a scadenza, ma anche no.
In bilico ci sono Simona Vicari (Ncd), che con Renzi ha avuto prima la delega allo Sviluppo e poi alle Infrastrutture, e Davide Faraone (Pd), il “grande sconfitto” dalla valanga di ‘no’ ‘made in Sicily’ al referendum costituzionale, che s’è dato molto da fare all’Istruzione, cavalcando l’onda del renzismo nientemeno con la trasposizione della Leopolda in salsa sicula e facendo le pulci un giorno sì e l’altro pure al governo Crocetta, tenendolo sulla graticola in modo quasi perenne. Saranno entrambi confermati o il turnover non risparmierà neppure loro? Due sono i nomi ‘caldi’ che i rumor di Palazzo danno invece per scalpitanti.
Si tratta di Gianpiero D’Alia (in foto) e Beppe Lumia. Entrambi per opportunismi politici potrebbero entrare nella squadra Gentiloni. Reduce dalla diaspora Udc, D’Alia sarebbe l’uomo giusto per consolidare nell’isola l’alleanza dei “Centristi per la Sicilia”, il movimento dei dissidenti scudocrociati fuoriusciti dal partito di Cesa, col Pd sempre alle prese con dissidi e correnti. L’approdo a Roma permetterebbe a D’Alia di prendere fiato dopo la batosta referendaria, che ha “ridimensionato” uno dei papabili per la corsa al post-Crocetta. Diverso il discorso per Lumia. “Dietro a questa ipotesi c’è un piano preciso e tra gli strateghi c’è Antonello Cracolici”, sussurra una fonte ben informata sulla politica siciliana a ‘ilSicilia.it’.
Fin dalla prima ora a fianco del governatore Crocetta, il senatore Lumia, eletto a Palazzo Madama nella lista de il ‘Megafono’ e poi transitato nel gruppo del Pd, occuperebbe la poltrona di sottosegretario nell’ambito di un disegno collegato con le regionali d’autunno. Il senatore farebbe da testa d’ariete per una doppia operazione: aprire le porte a Crocetta per la candidatura alle politiche e a Cracolici per la corsa alle primarie nel centrosinistra per il ruolo di candidato alla Presidenza della Regione. Se i rumor fossero confermati si ricostituirebbe l’asse Lumia-Cracolici che qualche anno fa lavorò al progetto ‘Pd Sicilia’, un partito con una autonomia maggiore rispetto al Nazareno. Nostalgia di u
n’ondata di autonomismo che ebbe la sua massima espressione nel sostegno al governo targato Mpa di Raffaele Lombardo.