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La proposta

Ponte sullo Stretto, in Consiglio comunale torna l’ipotesi del referendum consultivo

martedì 16 Maggio 2023

Domani il dl Ponte approderà alla Camera, dopo il via libera delle Commissioni, per il voto di fiducia ed entro fine mese, dopo il passaggio anche in Senato ci sarà la conversione in legge. Nel frattempo nel territorio c’è chi chiede una maggiore condivisione e partecipazione, come gli Ordini di ingegneri ed architetti che hanno richiesto la riattivazione del Comitato tecnico interistituzionale sulle opere connesse o come ha fatto il parlamentare di Sud chiama Nord, Francesco Gallo, che ha chiesto la partecipazione dei sindaci di Messina e Villa alle sedute del Cda (emendamento bocciato dalla maggioranza).

Adesso i consiglieri comunali Libero Gioveni (Fd) e Felice Calabrò (Pd), in maniera trasversale, rispolverano l’ipotesi di un referendum consultivo per chiedere direttamente ai messinesi cosa pensano del Ponte sullo Stretto. L’occasione è stato il dibattito in Commissione consiliare alla presenza di esponenti dell’associazione Invece del Ponte che è contraria all’opera.

L’associazione ha proposto di indire un ‘Referendum consultivo’ in merito alla costruzione della grande opera, ai sensi dell’art. 30 dello Statuto del Comune di Messina – spiegano Gioveni e Calabrò – Lo Statuto del Comune di Messina all’art. 30 comma 1  recita testualmente che ‘nelle materie di sua competenza il consiglio comunale, prima di procedere alla emanazione di provvedimenti di interesse generale può deliberare a maggioranza assoluta dei consiglieri in carica di indire un referendum consultivo‘ “.

Da mesi in Aula si discute, senza venirne a capo per via di uno scontro sulla presidenza, dell’istituzione di una Commissione Ponte. Alla luce anche di questo aspetto i due consiglieri evidenziano come “Il Civico Consesso non possa rimanere indifferente rispetto a quanto sta accadendo fuori dall’ambito cittadino, sede che peraltro è oggetto del mega intervento. Appare superfluo rimarcare quindi  come queste possibilità che il nostro Statuto offre ai nostri concittadini non costituiscano certamente una prassi consolidata, perché seppur il Referendum rappresenti un importante strumento democratico, a memoria d’uomo non crediamo che la nostra città si sia mai avvalsa di questa opportunità offerta dal nostro Statuto. Se non farlo per il Ponte, per cos’altro farlo??”.

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