La sentenza del Tribunale di Roma, che ha dichiarato inammissibile la class action inibitoria intentata da 104 soggetti nei confronti della Stretto di Messina “è un importante risultato”. A sostenerlo è l’amministratore delegato della società Stretto di Messina, Pietro Ciucci.
“Sin dall’inizio eravamo fiduciosi sull’esito avendo rilevato i motivi dell’inammissibilità e con la consapevolezza che l’obiettivo dei ricorrenti fosse unicamente quello di rallentare le procedure in corso e le prossime scadenze del progetto – aggiunge Ciucci -. Valutazione che ha trovato riscontro nella sentenza che ha rilevato motivazioni ‘del tutto evanescenti ed ipotetiche in assenza di alcun effettivo danno ambientale’, mancando perfino le prove di residenza dei ricorrenti nei luoghi di costruzione del ponte”.
“Ci tengo a sottolineare che abbiamo sempre cercato e privilegiato il dialogo con il territorio – prosegue – nell’obiettivo individuare le migliori forme di collaborazione affinché la realizzazione dell’opera rappresenti un valore condiviso e questo continua ad essere il nostro modo di operare. Ricordo inoltre i 140 cittadini, in prevalenza residenti nei comuni di Messina e Reggio Calabria, che hanno depositato un intervento volontario per contrastare l’iniziativa giudiziaria della class action”.
“Sconfitta per i signori del No. Avanti per più sviluppo, lavoro e futuro in Sicilia, Calabria e resto d’Italia con il Ponte sullo Stretto”. Lo scrive su Instagram il vicepremier Matteo Salvini, commentando la notizia della sentenza di inammissibilità per la class action di 104 cittadini contro la società Stretto di Messina.
In una nota il senatore messinese Nino Germanà, segretario in commissione Trasporti a Palazzo Madama e commissario della Lega in Sicilia, commenta la decisone del Tribunale che ha condannato i ricorrenti al pagamento delle spese di giudizio in favore di Stretto di Messina nella misura di circa 240mila euro oltre oneri di legge.