“Ormai sono disincantato: da 135 anni chi sta al potere in Italia parla del Ponte sullo Stretto, è una vergogna. In un’altra parte del mondo si sarebbe realizzato in 2-3 anni”. Lo torna a ribadire Nello Musumeci, presidente della Regione Siciliana, in collegamento con ‘Centocittà’ in onda su Rai Radio 1.
“Ma come si fa ad avere un approccio ideologico, un pregiudizio su una infrastruttura che serve a completare un corridoio che parte dal cuore d’Europa e deve necessariamente finire a Palermo – ha aggiunto il governatore -. Ma come si fa a dire che arriverà la freccia rossa e il treno veloce si ferma a Villa San Giovanni. È un affronto a 5 milioni di siciliani“.
E ancora: “La Sicilia ha un’emergenza strutturata, da noi dura da 20-30 anni e serve a fare le cose più sporche del mondo. In Sicilia non serve un prefetto di ferro ma un commissario che possa consentire la riapertura di un cantiere e quindi la definizione di un’opera pubblica nello spazio di 1-2 anni”.
Poi la chiosa finale: “Il Ponte di Genova suscita invidia e ammirazione al tempo stesso: perché Genova deve essere un’eccezione e non deve essere una regola soprattutto nel Mezzogiorno?”.