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“Il Porto di Palermo deve riconnettersi alla sua città, deve diventare funzionale alla sua comunità, sia da punto di vista del servizio delle merci che per il mercato di consumo che vede circa 2 milioni e mezzo di persone e come porta d’ingresso via mare di una città meravigliosa, che deva avere una propria dignità anche nelle strutture ricettive d’ambito portuale. Stiamo lavorando con grande rapidità perché questo porto, come gli altri del nostro Sistema, ha bisogno anche di dare un segnale visivo immediato”.
Lo ha detto il presidente dell’Autorità di Sistema portuale del Mare di Sicilia Occidentale, Pasqualino Monti, a margine dell’incontro a Palermo con la delegazione della Commissione Trasporti della Camera, presieduta da Raffaella Paita. Dopo Augusta e Catania, i parlamentari hanno verificato opere e progetti dei porti del Sistema e le relative esigenze infrastrutturali e finanziarie. In seguito, la Commissione si è resa personalmente conto degli interventi in corso, visitando i principali cantieri del porto di Palermo, a bordo di una motovedetta della Capitaneria di porto.
“Abbiamo in corso 3 progetti che sono quelli individuati all’interno del decreto che mi vede commissario – ha aggiunto Monti – uno da 39 milioni, il bacino da 150mila tonnellate di Fincantieri, uno da 81 milioni che si sommano ai 39 milioni e che riguardano il bacino sempre da 150mila, uno da 35,5 milioni che è il progetto di costruzione dell’interfaccia porto-città, quindi, tutto ciò che si sviluppa su tutta la via Crispi a Palermo, con il nuovo ingresso al porto, la ricucitura di quella ferita che esiste ed è innegabile tra porto e città.
“I cantieri sono rispettosi dei tempi previsti – ha aggiunto – abbiamo rispettato i contratti e fino a oggi le cose vanno molto bene. Abbiamo in corso di svolgimento tre progetti e chiuso il bilancio con 25 mln di attivo nonostante la pandemia, siamo una realtà che non ha avuto accesso alla cassa integrazione, abbiamo inoltre stabilizzato 200 lavoratori a tempo indeterminato. Dietro la creazione di economia reale c’è la conseguenza finalmente di un’occupazione stabile e risultati sotto gli occhi di tutti“, ha concluso Monti.
“Aver avuto con noi la Commissione trasporti – ha detto Monti – è un segnale importante che dimostra l’impegno del governo, attraverso il parlamento, nei nostri confronti e la fiducia riposta nel nostro operato. Il nostro impegno è quello di costruire un progetto credibile. Dal Pnrr sono arrivati 195 milioni per il cold ironing – il processo che permette lo spegnimento dei motori navali durante l’ormeggio in porto, senza però far venir meno l’erogazione di energia richiesta da essa – in tutti e quattro i porti del Sistema, Palermo, Termini Imerese, Trapani e Porto Empedocle; per il consolidamento, a Palermo, delle banchine sud dei moli Piave e Santa Lucia e l’adeguamento statico della banchina Vittorio Veneto; per il consolidamento del molo sopraflutto all’Acquasanta e il completamento del molo foraneo nel porto dell’Arenella. A Trapani, invece, i fondi sono destinati ai lavori di dragaggio dell’avamporto e delle aree a ponente dello sporgente Ronciglio. Lavoriamo, insomma, per rimettere la nostra portualità sulla strada dello sviluppo europeo con investimenti produttivi, riforme e cultura d’impresa.