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Prima di Cinquanta sfumature di grigio…

martedì 16 Maggio 2017

C’era una volta Ziza… Il mio libro variopinto con la Z

Scrivere mi consente di essere regista, sceneggiatrice, protagonista, pittrice, artista e una compositrice o trascrittrice di storie per chi voglia riscrivere la propria. Ziza (parola ebraica che significa “Splendore”) è un romanzo variopinto da me diffuso per radio, televisione (grazie al sostegno della giornalista Cinzia Gizzi), via mail e cartacea, da settembre 2008, in cui troverete una originale e scandalosa forma di erotismo, ma è, fondamentalmente, precipitevolissimevolmente e supercalifragilistichespiralidosevolmente: una storia d’amore. Si tratta del secondo di una catena di libri, tra saggi e romanzi, dal titolo Questo non si dice e quello non si fa. Uno dei messaggi che si vuole comunicare è: tutto ciò che è fatto con amore è lecito. Un altro è: le conoscenze nate su internet possono rivelarsi molto pericolose. Immancabile, il motto valenziano: Laura Valenti isPlentiful.

 Oggi vi presento la nuova copertina da me elaborata in virtù delle ultime cogitazioni nate grazie ai miei più attivi sostenitori. Ho, infatti, l’abitudine, essendo una free lance, di decidere io quanto debba durare la presentazione dei miei scritti. Ziza è stata ristampata e presentata ai lettori in forme differenti, senza modificare ovviamente i contenuti, ma solo le copertine e i trafiletti, ben 9 volte, proprio come gli anni di vita di una gatta.

Questo, probabilmente, perché non ho trovato ancora la giusta formula per metterne in risalto i colori e le mille sfumature.

Il romanzo parte descrivendo il background di Elettra, chiamata per tutto il libro in modi diversi: Mavie, Hiuga, Agapè e dal III° capitolo col nomignolo Ele. Per i suoi colori e per la personalità e la vita policroma di questa ragazza siciliana, viene ribattezzata “Ziza” dalla sua psicologa curante (che sarei io). I tre capitoli coincidono con tre differenti fasi della vita psicosessuale di Ele. Si passa da una descrizione innocente, simpatica e analitica delle turbolenze che hanno attraversato la sua vita a un capitolo esplicitamente, impudicamente e licenziosamente EROTICO. Un erotismo inaudito e inedito nel 2008, costituito da uno scambio sadomasochista tra Edgard ed Elettra, anche se il gioco padrone-schiava era, a mia insaputa, diversamente presente in Histoire d’O (D. Aury, 1954).

Un gioco simile viene ripercorso, anche qui in maniera del tutto fortuita, in Cinquanta sfumature di Grigio (E. L. James, 2011), il cui romanzo ho letto circa un mese fa, grazie a un mio lettore (io, infatti, non guardo la televisione da circa 15 anni, fatta eccezione che per le trasmissioni in cui sono intervenuta io tra il 2008 e il 2010). Edgard Allan Poe è il nome completo del mio personaggio, discendente del famoso Poeta e scrittore. Un personaggio inquietante, diabolico, eccitante, misterioso, borderline, sadico, incapace di amare e con tendenze sessuali e relazionali disturbate, eccessive, fuori da ogni limite, figlio di un medico e di una casalinga. Non poteva che cascarci Elettra, una studentessa universitaria, semplice, ma complessa, particolare, sopra le righe, fuori dal comune e dalla media, con tanti sogni da realizzare, tanti grilli per la testa, con una bellezza rara e abbagliante, con una voce alla Candy Candy e una intelligenza bionica e imprevedibile. Edgard è bellissimo, alla Terence, un uomo di potere che non possiede solo il potere seduttivo, ma anche quello economico(come mi ha fatto notare una fan, il violinista David Garrett sarebbe perfetto nel ruolo di Edgard). Quello che vuole da Elettra è che diventi la sua schiava, incondizionatamente e che accetti di fare esattamente, senza domande e senza esitazioni quello che lui le chiede. Lui è il padrone. Lei deve rispondere sempre “Sì, padrone”, altrimenti, viene castigata severamente con punizioni via via sempre più terrificanti e dolorose. Fa toccare il cielo con un dito a quella ragazza, ma la fa anche soffrire di diverse frustrazioni e obblighi. Comincia a riempire da subito di sorprese e regali la sua Ele, come ogni ragazza sogna: facendole pervenire pacchi o facendole comprare tutto quello che desidera.

Essendo borderline, spesso, si rivelano solo promesse non mantenute. Cosa intuita dall’amica protettiva della ragazza, maggiore di età, la bella Wioletta, di origini polacche, impiantata in Sicilia grazie a un matrimonio fortunato con un ricco nobile. Rispettando la scelta dell’amica, le offre il suo aiuto, anche prestandole vestiti e profumi, per vivere intensamente quella che lei crede l’ennesima avventura e fregatura della fragile e tenera amica. Edgard, come previsto dall’amica, si rivela col tempo un manipolatore narcisista, freddo, acido, inaffidabile, impossibile, ma che riesce a fare impazzire d’amore Ziza, innamorata del lato buono di lui, spaventata e intimorita dal lato oscuro (e dall’angoscia che le crea la solitudine), dalla STANZA DELLE TORTURE che scopre, quasi, subito, come uno dei segreti di Poe. Col tempo, però, grazie alla sua incredibile dolcezza, per Eddy disarmante, lui riesce a mettere le sue radici in lei e vivono felici e contenti, tra un atto sadico e uno nobile, tra il sacro e il profano, tra il sano e l’insano. Elettra desiderava diventare giornalista e conduttrice televisiva e, grazie a Edgard, lo diventa. Poe viene stregato completamente dalla grazia magnetica e dalla innocenza di lei. Così porta la sua dea bendata nella loro casa da sogno, donandole anche una Smart, piccola e gestibile come la sua Ele.

Alla fine sembra si curino reciprocamente, attingendo al potere misterioso e incontrovertibile dell’AMORE. Una delle canzoni dominanti del libro è La Cura di Franco Battiato. Non si può scappare da quello che si è e dal genere di partner da cui si è attratti per ragioni evolutive. Ho iniziato a scrivere il seguito di Ziza a gennaio 2009, è ancora in lavorazione, come gli altri 5 miei libri, tra cui dei saggi di Psicologia Clinica che potrebbero uscire da un momento all’altro. Quello che non ci si aspetta è che la storia d’amore si trasforma in thriller ad alta tensione e quale sia il passato di Poe. Spero di avervi incuriosito, perché i miei personaggi sono clinicamente molto complessi. Elettra è perfettamente incarnata dal mio Cameo “Ziza”, che risplende in copertina.

Mi auguro che abbagli qualche regista, perché i miei personaggi meritano di vivere nella realtà e io sono l’unica che può dare loro la giusta enfasi e dei corretti connotati psicoanalitici.

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