È stato eseguito in Sicilia il primo trapianto di fegato su una paziente gia’ affetta da coronavirus che ha ricevuto l’organo prelevato da un donatore Covid-19 positivo.
Un intervento effettuato all’Ismett di Palermo, ma che ha visto la collaborazione di tante aziende del Sistema sanitario siciliano, a partire dal Centro regionale trapianti e dall’equipe dell’ospedale San Marco di Catania, dove e’ stato eseguito il prelievo dell’organo. Un plauso arriva dal presidente della Regione, Nello Musumeci: “Ci siamo abituati al miracolo della vita che si rinnova, nella difficile contingenza che viviamo, ma questo evento assume un rilievo ulteriore, etico e scientifico, che fa onore alla Sicilia. Ogni altra parola in piu’ sarebbe superflua. Voglio solo idealmente abbracciare, per il coraggio e l’altruismo dimostrati, i familiari della donatrice e rivolgere l’apprezzamento per tutti i professionisti impegnati nella delicata operazione”. L’intervento rientra nell’ambito del protocollo stilato dal Centro nazionale trapianti (Cnt), recepito anche dalla Sicilia, che consente di effettuare trapianti di organi salvavita provenienti da donatori deceduti positivi al Covid. Secondo le linee guida, i pazienti devono essere in gravi condizioni cliniche, per le quali, a giudizio del team medico responsabile del trapianto, il rischio di morte o di evoluzione di gravi patologie connesso al mantenimento in lista di attesa rende accettabile quello conseguente all’eventuale trasmissione di patologia donatore-ricevente. La Sicilia e’ la prima regione d’Italia, insieme con il Piemonte, ad avere recepito il Protocollo del Cnt, che stabilisce la possibilita’ di trapiantare organi prelevati da pazienti Covid positivi su pazienti selezionati Sars-Cov2 positivi o con pregressa infezione Covid-19 poi superata.