La vostra Patti Holmes non poteva mancare a Prizzi (PA) dove, domenica 17 giugno, si svolgerà il 14° Raduno Vespa e la 1° Fiera Mercato “Prodotti Tipici e Biologici”. Prima di addentrarci in questa festosa giornata, però, indaghiamo sull’origine di Prizzi. Secondo alcune testimonianze, in una collina a sud del piccolo e suggestivo comune, sarebbe esistita, in tempi remotissimi, una cittadina chiamata Hippana, Montagna dei Cavalli, assalita nel 260 a.C. dai consoli Romani e rasa al suolo. Dai fuggitivi di Hippana, che si erano nascosti nei boschi circostanti, ebbe origine il castello primitivo di Prixis (Prizzi).
Riguardo l’etimologia del nome, la nostra guida è il Prof. Carmelo Fucarino, esimio studioso prizzese, che, autore di una monumentale storia di Prizzi in tre ponderosi volumi, che nella microstoria documentano la concretizzazione della macrostoria, sul sito del comune di Prizzi, così scrive:
- “Nessun fondamento storico e diplomatico può avere la tesi di Milazzo che, basandosi sulla redazione greca di un diploma del 1136, con il quale Ruggero donava delle terre presso Vicari alla nutrice Adelina, affermò che “Prizzi sorse ed era luogo di rifugio e di difesa, vedetta e posto di guardia fructorion per fare le segnalazioni col fuoco e col fumo ai castelli vicini” e che “la vera e propria funzione di Prizzi nel M.E. era accendere i fuochi, fare del fumo, come segnali ai castelli vicini dell’avvicinarsi del nemico, delle incursioni barbaresche”. L’unica e isolata forma greca “tò pyrìzein” è insostenibile concettualmente, perché mai ci si è sognati nella denominazione di un paese di usare un infinito sostantivato, cioè “il bruciare”.
- “Comprovato che esisteva sulla cima del monte una rocca bizantina, conquistata dagli Arabi, il toponimo Piritis rimanda a forme nominali greche. Se vogliamo proprio insistere sull’area semantica della radice di pir, con resa fonetica bizantina, “fuoco”, il termine ci condurrebbe al greco tardo piritis e al suo accusativo piritin, che indicava “pirite”, ma anche “fabbro”. Non risulta, però, da riferimenti storici che il territorio fosse rinomato per l’abbondanza di tale minerale, mentre il nome di mestiere appare troppo particolare e circoscritto perché potesse essere assunto a toponimo. Dalla stessa radice fu pure coniato un omofono e omonimo, che oltre a “pirite” o “piretro” denominava anche un genere botanico di “nardo”. Potrebbe trattarsi della graminacea Nardus stricta o erba cervina, pianta erbacea perenne, frequente nei pascoli, con foglie ruvide e pungenti, fusto cespuglioso e spighette violacee”.
- “Più verosimile potrebbe essere invece l’altra soluzione dall’omofono aggettivo greco piritis, “di frumento”, dall’area etimologica di piròs, “frumento”. La soluzione potrebbe essere senz’altro sostenuta dalla sicura e antica vocazione frumentaria del territorio. Tenendo ancora presente la trascrizione fonetica latina Pi(e)rizium-Perisium, rimanderebbe con uguali probabilità alla forma greca Perition, che si collega all’area semantica dell’avverbio perì, nel valore di “intorno” o “assai”. Così potrebbe richiamare un luogo cinto e difeso o nella forma perìtion, un luogo “assai onorato” (cfr. il comparativo latino peritius e il nome peritia). Pertanto alla luce delle nostre conoscenze documentarie si deve concludere che non si può dare una sicura etimologia della denominazione”.
Fiori all’occhiello: il Castello e la sua Torre d’avvistamento; Il MUSEO 3D “Tra Sacro e Profano” Chiesa San Nicolò; Il museo Archeologico; le Opere di scuola gaginiana: il gruppo scultoreo “Madonna col Bambino” presso la Chiesa di Sant’Antonio Abate;
la statua di San Michele Arcangelo presso la Madre Chiesa; l’ acquasantiera in marmo sorretta da una mano, presso la chiesa di San Sebastiano. (Per i Tour e Visite Guidate rivolgersi all’Associazione Pyrizein e alla Cooperativa Freetime). Da visitare anche la Riserva naturale orientata di Monte Carcaci e quella orientata monti di Palazzo Adriano e Valle del Sosio. Adesso, però, tuffiamoci nei sapori del territorio, che potrete gustare domenica 17 giugno. Dopo questo excursus tra etimologia, origini della cittadina, bellezze da visitare, è arrivato il momento di addentrarci in questa festa del gusto che mette al centro i Prodotti Biologici e Tipici, di cui il territorio è ricco. Un modo per far conoscere Prizzi a 360°, in cui nutrire mente, corpo e anima, unendo visite guidate a Museo e Chiese con irresistibili bontà culinarie. Addentriamoci nel programma.
PROGRAMMA
Concentramento in via Libertà
Alle 8 – Iscrizione dei partecipanti 10 euro
Al Vespa Raduno e Colazione
Alle 9,30 – Apertura 1° Fiera Mercato
“Prodotti Tipici e Biologici”
Alle 10 – Tour cittadino dei partecipanti al Vespa Raduno
Alle 11 – Visite guidate Museo e Chiese
Alle 12,30 – Rinfresco
Alle 13 – Pranzo
Alle 22 – Chiusura Stand 1° Fiera Mercato
Buona Prizzi, tutta da scoprire.