C’è un nuovo attore protagonista nella politica cittadina. Si è insediato questo pomeriggio il Consiglio Metropolitano di Palermo. L’equivalente dell’ex Consiglio Provinciale. Un ente che mancava all’appello da oltre 10 anni. Al governo della Regione Siciliana c’era addirittura Raffaele Lombardo. Si tratta della prima applicazione della legge Delrio nell’Isola. Cambia qualcosa sul piano operativo. A governare l’organo politico sarà sempre Roberto Lagalla, in qualità di sindaco metropolitano. Ruolo che ha esercitato fino ad oggi servendosi dei dirigenti tecnici.
Ad affiancarlo però non ci sarà più il Comitato dei Sindaci, il quale rimarrà in carica come organo consultivo. A decidere il futuro corso della Città Metropolitana saranno i 18 consiglieri provinciali eletti nella tornata del 27 aprile e che hanno ufficialmente giurato a Palazzo Comitini nella seduta d’aula odierna. Prima però ci sarà da definire lo Statuto. Documento chiave non solo per dare operatività ai lavori d’aula, ma anche per definire il numero e le competenze dei cosiddetti consiglieri delegati. Ovvero coloro i quali avranno funzioni simili agli assessori di una Giunta, con relative deleghe di cui occuparsi. Figure ambite dalla politica alle quali si affiancherà un altro profilo importante, quello del vicesindaco metropolitano. Una sorta di numero due di Roberto Lagalla. Ma per tutto questo ci sarà tempo.
Si insedia il Consiglio Metropolitano, il nuovo corso della Provincia di Palermo
Tornando al presente, Sala Martorana era piena in ogni ordine di posto. A presenziare non c’erano solo i consiglieri provinciali e i relativi parenti, ma anche assessori comunali e diversi esponenti di partito. A presiedere i lavori, nella veste di leader della Città Metropolitana, c’era Roberto Lagalla. “Con l’insediamento del Consiglio Metropolitano potrà esserci adesso una maggiore distribuzione delle competenze e non più il sovraccarico su una sola persona come è stato fino a questo momento – ha spiegato il sindaco -. Un criterio più collegiale del governo ed anche una maggiore condivisione decisionale per le parti di competenza dell’assemblea. È naturale che ci vorranno ancora dei tempi tecnici di adeguamento che sono quelli collegati alla definizione dello statuto e delle norme esecutive”.
Le priorità: dalle strade alle scuole
La parola passa quindi al Consiglio Metropolitano. Da oggi, gli esponenti di Palazzo Comitini avranno l’arduo compito di fungere da collegamento fra i comuni dell’hinterland palermitano e la Regione. “È un momento importante. Da oggi la politica torna anche alla Cittá Metropolitana – racconta ai microfoni de ilSicilia.it il consigliere provinciale di Forza Italia Vito Rizzo -. Ritorna quella rappresentanza territoriale che è mancata in questi anni. Un processo importante nell’ascolto dei territori. Gestiremo risorse importanti per strade provinciali, edilizia scolastica, sociale e tanto altro. Fra queste figurano i fondi del Pnrr. Finanziamenti che dovremmo seguire al fine di non perdere nessuna opportunità“.
Un raccordo mancato fino ad oggi. A pagarne le spese sono proprio questi settori competenza dell’ex Provincia. “La priorità che percepiamo dai territori è quella relativa al miglioramento della viabilità – dichiara Antonino Randazzo, consigliere provinciale de L’Alternativa -. Processo che passa dalla manutenzione delle strade provinciali. Molti amministratori ci hanno chiesto una programmazione sul tema. Ci occuperemo del patrimonio della Cittá Metropolitana. Immobili che potrebbero essere valorizzati ed impiegati a favore della cittadinanza“.
Le ex Province riprendono il loro cammino dopo oltre dieci anni di interim. Lo fanno con un’elezione di secondo livello. A deciderne i componenti non sono stati quindi i cittadini, bensì i sindaci e i consiglieri comunali del territorio. Fatto per il quale l’obiettivo è quello comunque di garantire quella rappresentatività mancata fino ad oggi. “Tornano le Province, anche se con una formula diversa rispetto al passato – dichiara il consigliere provinciale della Democrazia Cristiana Luciano Marino -. Lo spirito però è lo stesso per noi consiglieri provinciali. Soprattutto per chi viene dai territori dell’hinterland. Vogliamo avvicinare i cittadini dei piccoli comuni alle istituzioni“.
Un legame fra centro e periferia da ritrovare attraverso azioni concrete. “Nella veste di consiglieri provinciali, la visione di ognuno di noi deve abbracciare tutto il territorio – evidenzia Maurizio Costanza, esponente del Partito Democratico -. L’assenza ultradecennale di un organo come la Provincia è stato un sacrificio per la democrazia che non poteva essere piú tollerato. Abbiamo un sistema viario nell’abbandono piú totale. Ci sono grandi difficoltà nelle comunicazioni stradali fra i vari comuni. L’esigenza di questa assemblea sará quella di rivolgere lo sguardo alle necessità dei territori“.
Chi farà parte del Consiglio Metropolitano di Palermo
A fare parte del nuovo Consiglio Metropolitano di Palermo ci saranno Claudio Armetta, Vito Rizzo, Catia Meli, Pasquale Terrani e Gianluca Inzerillo per Forza Italia; Francesco Martorana, Angelo Conti e Vanessa Costantino per Fratelli d’Italia; Rosario Lapunzina, Giovì Monteleone e Maurizio Costanza per il Partito Democratico; Luciano Marino, Flavio Pillitteri e Giuseppe Tripoli in rappresentanza della Democrazia Cristiana; Fabio Giambrone ed Antonino Randazzo per l’Alternativa; Dario Chinnici in quota Lavoriamo Per Palermo e Giovanni Di Giacinto, eletto fra le fila della Lega. Una composizione che dà a Roberto Lagalla una larga maggioranza, composta da 13 elementi (5 per FI, 3 per FdI e DC, 1 a testa per Lavoriamo Per Palermo e Lega). Saranno invece cinque i consiglieri provinciali che presenzieranno all’opposizione (3 per il PD, 1 per AVS e 1 per il M5S).