“Guardi, è tutto da definire. C’è questo patto federativo con la Lega – c’è? – e dobbiamo ancora cominciare a parlare di liste e candidati”. Così in una intervista a Live Sicilia Raffaele Lombardo, leader e fondatore del Mpa, sui possibili accordi per le elezioni europee di giugno con il sostegno alla leghista Tardino. “Le dico con sincerità che non lo so. Non dipende da me. Quando sarò invitato a parlarne, ne parleremo”.
L’ex presidente della Regione Siciliana, quindi, smentisce di aver posto un veto ad una candidatura della Dc di Cuffaro. “È falso. Nessun veto in casa altrui. Non si tenti di farmi litigare con Cuffaro. Non funziona”
Lombardo parla del rapporto con il presidente della Regione Renato Schifani: “Posso definire sicuramente buoni e di confronto continuo i nostri rapporti. Ci siamo sentiti spesso, ha chiesto il mio punto di vista su alcuni argomenti e gliel’ho dato, sempre costruttivo” e aggiunge: “Io gli ho detto che, il più presto possibile, deve dar vita ad un tavolo politico che affronti periodicamente dai più piccoli problemi a quelli di prospettiva per evitare quegli inconvenienti che si sono verificati in aula”.
Un suggerimento che è stato recepito? “Ma credo di sì perché è indispensabile che questo avvenga. È un modo che hanno le forze politiche di far capire cosa si pensi delle leggi da approvare e degli atti amministrativi da adottare, altrimenti continueremo ad assistere ad incomprensioni, conflitti e con un serio rischio di paralisi”.
Com’è successo, ad esempio, per le Province. “Io credo che, più di noi autonomisti, non ci sia nessuno che chieda di tornare all’elezione diretta degli organi delle Province. Se ci si fosse incontrati, sarebbe emerso che quasi tutti i gruppi politici erano contrari a votare a giugno, lo stesso giorno delle elezioni europee. Poi c’è l’incognita della legge Delrio che, se la si supera con un passaggio del parlamento nazionale, si affronterebbe tutto con più serenità. Si può approfittare per far tornare in aula questo benedetto disegno di legge per ridefinire i rapporti tra le istituzioni regionali, le province e i comuni. Ho sempre sostenuto che la Regione è un pachiderma, carico di troppe risorse e poteri da rischiare l’immobilismo. È indispensabile che devolva all’ente intermedio un pò di competenze che vengono meglio esercitate sotto l’occhio dei cittadini. Per dare risposte più rapide ed efficaci. Pensi ad energia, acque irrigue, forestali”.
Il leader dell’Mpa, infine, sulla possibile data per le elezioni delle Province, afferma “Io le dico che non si può più tirare la corda. Non è più consentito lasciare in campo i commissari che, tra l’altro, oggi sono tutti dirigenti dei dipartimenti regionali e quindi non hanno manco il tempo di badare alle loro incombenze palermitane”.
“Dirò la mia, facendo valere il nostro peso politico affinché si voti in autunno. Purtroppo per ora con elezioni di secondo grado. Le province vanno rivitalizzate dopo un decennio di quasi coma”, conclude Lombardo.