È finalmente pubblica la nuova indagine sulla “Qualità della vita” del Sole 24 Ore, ma i risultati in Sicilia, purtroppo, ancora una volta non sono dei più felici. La classifica, stlata in base a a tre differenti fasce d’età – i bambini (0-14 anni), i giovani (18-35) e gli anziani (over 65), fotografa un quadro davvero sconsolante per la nostra isola.
Ancora una volta le province del Nord dimostrano di avere tutt’altro passo a confronto di quelle del Sud. Il meridione infatti occupa quasi tutte le posizioni più basse della classifica, piazzandosi a metà e quasi mai tra i primi dieci posti in Italia.
Bambini (0-14 anni)
La prima parte della classifica è dedicata ai bambini, ed al primo posto in Italia vede la provincia di Siena che detiene il maggior numero di pediatri attivi ogni mille residenti tra gli 0 e i 14 anni. Negli ultimi 5 posti invece si piazzano due province siciliane: Agrigento alla 103° posizione e Trapani alla 105° su un totale di 107. Sono stati valutati diversi parametri: pediatri, asili nido, spazio abitativo, spesa per servizi e interventi sociali, competenza numerica non adeguata, competenza alfabetica non adeguata, edifici scolastici con palestra, retta mensa scolastica, giardini scolastici, verde attrezzato, indice sport e bambini, delitti a danno di minori.
Fortunatamente alcune delle nostre province sono riuscite a piazzare dei buoni risultati a livello nazionale. I migliori risultati in Sicilia, nei diversi parametri, li guadagna Enna che conta zero denunce per delitti contro i minori guadagnando un 6° posto in Italia, Agrigento con 49 mq di verde attrezzato per bambini al 20° posto e Messina che conta 4 pediatri ogni mille residenti tra gli 0 e i 14 anni addirittura al 4° posto.
Poco da festeggiare invece per la provincia di Agrigento che si piazza addirittura all’ultimo posto in Italia per quanto riguarda il servizio mense scolastiche. Stesso risultato per Palermo con 0 mq di verde attrezzato per bambino è in fondo alla classifica nazionale.
Giovani (18-35 anni)
Gli indicatori presi in considerazione per questo target sono: residenti giovani, quoziente di nuzialità, età media del parto, canone di locazione (in percentuale al reddito), laureati, disoccupazione giovanile, soddisfazione per il proprio lavoro, giovani che non lavorano e non studiano, bar e discoteche (ogni 10.000 residenti tra i 18 e i 35), concerti, aree sportive e amministratori comunali under 40. Anche qui la Sicilia è rimandata al prossimo anno ma con un’unica eccezione. Enna si piazza infatti quasi a metà classifica, al 58° posto. Prima in Italia per residenti giovani, concerti e aree sportive è invece Ravenna.
I risultati migliori in Sicilia li guadagna la provincia di Siracusa prima in Italia per età media del primo parto: 31 anni contro i quasi 34 di Potenza (che è ultima in Italia). Agrigento ottiene un 4°posto per quoziente di nuzialità con 4 matrimoni ogni 1000 abitante e un 2° per amministratori comunali under 40 (38%). La provincia di Enna guadagna un 2° posto grazie ad un elevato grado di soddisfazione dei giovani per proprio posto di lavoro. Caltanissetta, a sorpresa, è 42° per concerti a livello nazionale.
Al limite del tragico sono invece alcuni dei risultati della classifica per la nostra isola. I peggiori in Sicilia sono quelli di Agrigento che guadagna l’ultimo posto in classifica per disoccupazione giovanile (40% della popolazione giovane), Palermo con 86 bar e discoteche ogni 10.000 residenti è sempre ultima in Italia (al 107° posto), preceduta da Catania che è al 106° posto con 88 bar e discoteche ogni 10.000 residenti.
Anziani (over 65)
Gli indicatori per la popolazione over 65 sono la presenza di infermieri, speranza di vita a 65 anni, persone sole anziane over 65, assistenza domiciliare, trasporto anziani e disabili, consumi di farmaci per malattie croniche, consumo di farmaci per la depressione, posti letto nelle rsa, geriatri attivi ogni 10.000 residenti over 65, orti urbani, biblioteche e gli esposti per inquinamento acustico. Catania conquista il 41° posto nazionale per la qualità della vita degli anziani, risultando però la prima in Sicilia. Segue poi Ragusa al 52° posto. Ultima in classifica tra le province siciliane Messina con la sua 104° posizione. Al primo posto in Italia c’è ancora una volta una provincia del nord. Trento infatti è la città italiana che offre le maggiori speranze di vita.
Qualche buon risultato però la Sicilia anche qui lo riesce ad ottenere. Catania è infatti al 5° posto per quanto riguarda il trasporto degli anziani, grazie ad una spesa degli enti pubblici di 31 euro pro capite. Segue Palermo all’8° posto, spendendo 18 euro ad individuo.
Tra i peggiori risultati in Sicilia invece troviamo Messina, con una penultima posizione in Italia per posti letto in rsa (solo 1 ogni 1000 over 65), Ragusa, con 2 biblioteche ogni 100.000 abitanti over 65, è al 106° posto in Italia. Enna è 104° per vendite di farmaci per le malattie croniche (236). Ultimo classificata per speranza di vita è Siracusa.