Nell’ambito di una serie di servizi dedicati al controllo e alla prevenzione dello sfruttamento lavorativo, la Squadra Mobile di Ragusa, sotto la guida del Questore Dottor Vincenzo Trombadore, ha recentemente condotto un’operazione presso un’azienda agricola nella provincia di Ragusa. L’azienda è attiva nel settore della coltivazione di ortaggi in serra, ma è finita sotto la lente d’ingrandimento delle autorità a causa di pratiche lavorative illegali.
Durante il controllo, i funzionari hanno scoperto 20 lavoratori stranieri, provenienti da diverse nazionalità, tra cui tunisini, albanesi ed egiziani, che operavano all’interno delle serre senza utilizzare i dispositivi di protezione individuale obbligatori secondo la legge del lavoro.
Nessuno degli operai indossava calzature antinfortunistiche, e in alcuni casi, sono stati sorpresi con scarpe inadeguate come infradito o pantofole in gomma. Inoltre, è emerso che i lavoratori risiedevano in condizioni precarie all’interno di tre fabbricati suddivisi in 8 unità abitative, che erano carenti dal punto di vista igienico.
La situazione ha richiesto l‘intervento del Servizio Igiene Ambienti di Vita (S.I.A.V.) dell’ASP di Ragusa per verificare le condizioni degli alloggi dei lavoratori.
L’attenta ispezione effettuata dalla Squadra Mobile e da altre autorità ha rivelato numerose violazioni relative alle condizioni di lavoro e alle abitazioni dei lavoratori, evidenziando anche indizi di sfruttamento lavorativo. Ciò includeva la violazione delle norme sulla sicurezza sul lavoro e il degrado delle unità abitative.
In seguito a queste scoperte, il titolare dell’azienda è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria per gravi violazioni legate allo sfruttamento della manodopera.
Sono in corso ulteriori accertamenti della Polizia per il contrasto al fenomeno del “caporalato” e dello sfruttamento del lavoro per garantire ai cittadini pari dignità lavorativa e tutelare le aziende presenti sul territorio che operano in osservanza ai dettami della vigente normativa di settore