A voler cercare bene e con attenzione, dicono dall’opposizione, c’è più di qualcosa che non va nelle norme tecniche che sono state inserite nella manovra regionale.
Due commi dell’art.36 stanno rallentando i lavori della commissione Bilancio dell’Ars, impegnata nell’esame del ddl di stabilità: si tratta delle norme Cefpas e Fondazione Giglio di Cefalù.
Con la prima norma si prevede di trasformare la natura giuridica del Cefpas da ente con personalità giuridica e di diritto pubblico a ente del sistema sanitario regionale cui sono affidati in maniera centralizzata servizi e funzioni a supporto delle aziende e degli enti che erogano prestazioni sanitarie.
Con la modifica della norma che riguarda la Fondazione Giglio di Cefalù il governo stabilisce il termine del 31 dicembre 2025 per l’individuazione del partner privato.
Cateno De Luca nel corso del suo intervento ha parlato di una possibile “manina” riferendosi alla possibilità di una agevolazione nei confronti di un partner privato a venire, ma soprattutto ha ricordato come anche l’assessore all’Economia Marco Falcone, a suo dire, sia stato tentato dallo “stoppare” il comma incriminato.
Sul Cefpas già in passato maggioranza e centrosinistra avevano duellato sull’ampliamento o il ridimensionamento della struttura, considerata un vero e proprio posto di sottogoverno per facilitare la gestione dei rapporti di territorio.
Non è ancora finita la maratona in commissione Bilancio all’Ars per il ddl di stabilità. I lavori sono stati sospesi all’alba e riprenderanno in mattinata.