Sono 98.596 cani presenti in Italia nei canili e rifugi e il 67% si trova nel Sud. A dirlo sono i dati che mostrano un divario enorme tra Nord e Sud in Italia, anche in tema di randagismo.
Infatti, nel sud e nelle isole vi sono concentrati il 43% dei canili mentre i cani sono oltre 66.200. Tra questi la Campania registra il numero più elevato di cani nei canili e rifugi con oltre 20.856, a seguirla: Puglia con 18.953, Calabria con 15.000, Sardegna con 8.904, Basilicata con 6.495 . In Sicilia, invece i cani nei rifugi sono 6.213.
Nell’Isola però il costo di mantenimento delle strutture annuo è di circa 8 milioni, ma la spesa più elevata è quella della Campania con 27 milioni annui, seguita da Puglia 24 milioni, Calabria 20 milioni, Sardegna 11 milioni e Basilicata 8 milioni.
Ma la situazione più drammatica, registrata da Save The Dogs, l’associazione italiana impegnata da vent’anni nella lotta al randagismo e nella tutela degli animali, è in Calabria.
“Canili gravemente sovraffollati, abbandoni, animali vaganti: il randagismo in Calabria ha raggiunto livelli drammatici e del tutto incompatibili con una società civile“, dice Giuliana Adamo, responsabile del progetto “Non uno di Troppo”.
“Nei canili è infatti difficile entrare e il benessere degli animali rinchiusi è inesistente“, spiega l’associazione e, inoltre, “I cani incontrati da Giuliana nel suo viaggio sono per lo più cani di pastori o cani da caccia, lasciati vagare incustoditi e spesso abbandonati perché inadeguati allo scopo“.
La proposta
“Per arginare la piaga del randagismo – è scritto nella nota – bisogna agire a monte del problema, per questo motivo il programma di Save the Dogs si basa su azioni concrete e indispensabili come la sterilizzazione e l’iscrizione in anagrafe, la mappatura dei cani vaganti e iniziative di sensibilizzazione per educare i proprietari degli animali verso una detenzione responsabile. L’obiettivo è creare nel sud Italia una rete virtuosa di collaborazione con associazioni animaliste impegnate a fare la differenza nella propria comunità fornendo loro le risorse economiche necessarie per sviluppare insieme progetti efficaci”.
“Vogliamo portare la nostra esperienza, accumulata in contesti difficili in quasi vent’anni di attività, nei territori dove il randagismo ha raggiunto livelli allarmanti. Passo dopo passo andiamo avanti verso il nostro obiettivo di creare un sistema virtuoso al sud mettendo in rete esperienze, innovazione, professionalità, diffondendo buone pratiche e premiando la trasparenza e la serietà. Questo vuole essere solo un punto di partenza e stiamo già progettando con i nostri partner ulteriori importanti iniziative per il futuro”, dichiara Sara Turetta, presidente di Save the Dogs.
In Campania il progetto è partito nel 2019 e ora partirà anche in Calabria.