“Siamo a nove rapine nel 2023 in Sicilia e il fenomeno non conosce sosta con le banche che continuano a sottovalutare il problema. Qualcuno sembra non capire che la situazione sta sfuggendo di mano“. Lo dice Gabriele Urzì, segretario provinciale Fabi Palermo e responsabile salute e sicurezza del sindacato. L’ultimo colpo ieri a Barcellona Pozzo di Gotto (Me) quanto tre malviventi a volto coperto hanno scardinato una porta di sicurezza e si sono introdotti nei locali della filiale di Unicredit, e minacciando gli impiegati hanno portato via 4.000 euro.
“Ci si ostina a non volere prendere provvedimenti seri e risolutivi, come il ripristino delle guardianie armate nelle filiali che, per allocazione logistica o volume d’affari, sono più a rischio – afferma Urzì –I fatti avvenuti dall’inizio dell’anno sono inquietanti ed è gravissimo che tanti colpi in banca ormai siano caratterizzati da sequestro di clienti e dipendenti con intollerabili atti di violenza. Forse si aspetta che ci scappi il morto? Le banche sottovalutano il problema – continua Urzì – e occorrono massicci investimenti in sicurezza prima che accada qualcosa di veramente grave, ripristinando massicciamente la guardiania armata che costituisce il deterrente più efficace contro i malintenzionati. Non si può fare affidamento soltanto sull’eccellente lavoro di polizia e carabinieri a cui va tutta la nostra riconoscenza. Ma occorre aumentare la prevenzione da parte delle banche che si affidano ormai ad impianti di videoregistrazione e ad altri apprestamenti tecnologici di sicurezza che, come risulta evidente, non riescono ad evitare le rapine“.