Tre persone sono state arrestate dalla polizia a Palermo per aver aggredito e minacciato a più riprese un giovane senegalese “sullo sfondo di uno subcultura fortemente discriminatoria” la sera del 2 luglio.
In carcere sono finiti Claudio Lucania, 31 anni; Roberto Ventimiglia, 31 anni; Salvatore Riccardo Ventimiglia, 28 anni. I primi due risponderanno di lesioni personali e violenza privata, aggravate dallo sfondo razziale, il terzo di violenza privata aggravata dallo sfondo razziale. Vittima del pestaggio un giovane cittadino senegalese, regolarmente soggiornante in territorio nazionale e, peraltro, evidenziano gli inquirenti, ben inserito nel contesto socio lavorativo cittadino. La sera del 2 luglio in via Beati Paoli, il giovane straniero era stato quasi centrato da una vettura sportiva che a velocita’ sostenuta era sfrecciata sulle strade del centro citta’.
“Le risentite ma garbate rimostranze rivolte dal pedone straniero all’autista della vettura”, Lucania, “avrebbero scatenato un flusso di violenza nei suoi confronti che sarebbe andato bene al di la’ di un contenzioso stradale e sarebbe stato costellato da inequivocabili epiteti a sfondo razziale: l’autista della vettura ed un centauro suo amico, Roberto Ventimiglia, presto giunto a spalleggiarne la tracotanza e sfrontatezza, avrebbero percosso il senegalese, reo di avere sollevato le ragioni di chi crede di aver subito un torto”. Secondo i poliziotti, i palermitani avrebbero cercato, ancora una volta, di investire il senegalese, lo avrebbero colpito con calci e pugni e Ventimiglia avrebbe addirittura indirizzato colpi di catena al capo della vittima, accompagnando la violenza con frasi discriminatorie.
Soltanto l’intervento di un residente palermitano della zona, testimone della violenza, avrebbe evitato peggiori conseguenze al senegalese. Sceso in strada, l’uomo si sarebbe infatti adoperato per calmare gli animi e avrebbe condotto lo straniero al sicuro, in un luogo distante, prima e successivamente presso un ospedale cittadino. Per la vittima prognosi di 25 giorni. A distanza di qualche ora dall’accaduto, lo straniero sarebbe stato raggiunto lungo le strade della movida cittadina da un nutrito gruppo di malviventi (i cui componenti sono in via di identificazione) all’interno del quale e’ risaltata “per spregiudicatezza la minacciosa condotta” di Salvatore Ventimiglia. “Questi, brandendo una spranga, avrebbe minacciato lo straniero di pesanti ritorsioni nel caso in cui egli avesse presentato una formale denuncia del violento pestaggio ed avrebbe cercato di condurre il giovane in un luogo appartato allo scopo di spiegargli ‘come funziona a Palermo’”, sottolineano i poliziotti.
I messaggi intimidatori non avrebbero però raggiunto lo scopo di impaurire il senegalese che, anzi, avrebbe raccontato quanto successo, prima e dopo, alla polizia, che ha così identificato i tre principali attori delle violenze: Lucania, conducente della vettura, Roberto Ventimiglia, a bordo di uno scooter e autore dei colpi di catena e Salvatore Riccardo Ventimiglia, nipote di Roberto, autore delle minacce e delle violenze successive all’aggressione vera e propria.