L‘eurodeputata della Lega, Francesca Donato, è intervenuta sulla questione ‘Ponte sullo stretto di Messina’ nel corso del webinar “Next Generation Ue – Un piano per un’Europa più moderna e sostenibile” di EuroMed Carrefour Sicilia.
“Una delle più grandi mancanze nel Pnrr è quella dell’inserimento del Ponte sullo Stretto di Messina. La Lega è stata la principale forza politica insieme a Italia Viva che a livello nazionale si è battuta, ma il Ponte non è passato perché non c’era la volontà di tutti i partiti”, ha detto Donato.
“Il fatto che non sia realizzabile entro il 2026 è solo un pretesto, si poteva spacchettare il progetto e inserirne una parte – sottolinea Donato in riferimento al mancato inserimento del Ponte sullo Stretto di Messina nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. L‘alta velocità del progetto nazionale si ferma a Reggio Calabria, senza il ponte addio ai sogni di colmare il gap delle infrastrutture. Avremo solo qualche nuova ferrovia per rimediare alle arretratezze incredibili della Sicilia”.
“Con il cosiddetto ‘freno di emergenza’ saremo per tutto il tempo sotto la spada di Damocle degli altri paesi dell’UE che decideranno se bloccare l’erogazione dei fondi all’Italia. Ricordo – prosegue l’eurodeputata della Lega- che se saremo in ritardo con alcune riforme, o se anche solo uno stato membro avrà alcuni dubbi sul nostro operato, potranno essere bloccati i pagamenti semestrali del Recovery Fund”.
“Nonostante io sia l’unica eurodeputata delle isole presente in commissione e relatore ombra di tutti i dossier del Recovery Fund – aggiunge la parlamentare europea leghista – non sono stata coinvolta dalla Regione Sicilia nel momento in cui si è dovuto scrivere il piano regionale e questo va contro i valori di squadra. Il piano scritto da Musumeci non è stato accolto e avevo già avvisato che avremmo trovato di fronte un muro di gomma. Se avessero accettato il mio contributo – rivendica Donato – si sarebbe potuto fare un lavoro migliore”.