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“Amare il mare significa anche averne rispetto!!”. E’ con questo spirito che, ieri sabato 5 giugno, per la “Giornata dell’ambiente”, un team proveniente da tutta Italia ha rimosso dalle acque di Isola Delle Femmine una rete fantasma, tipo spadara, lunga oltre 2000 metri.
La rete, che continuava la sua opera di devastazione dei fondali all’interno della zona B dell’area Marina Protetta di Capo Gallo, era stata più volte segnalata dai subacquei del Diving Center Saracen.
LE RETI FANTASMA
Queste reti da pesca fantasma vagano per i mari distruggendola biodiversità marina senza alcun beneficio per l’uomo. Oltre a soffocare la barriera corallina, una rete fantasma cattura circa il 5% della quantità di pesce commerciabile mondiale. Diventano trappole mortali per centinaia di granchi e altri esseri marini, uccidendo oltre 1775 esemplari in un anno.
E’ difficile trovarle quanto recuperarle perché l’ostacolo maggiore è che sono sotto il livello del mare e nessuno lo vede, è un problema invisibile. Inoltre, sono fatte di plastica e tessuti non biodegradabili.
L’OPERAZIONE
Fortunatamente, squadre di sub che hanno a cuore la biodiversità marina e la salvaguardia dei mari, si stanno muovendo per cercare di recuperare queste reti fantasma.
Infatti, ieri, vi è stata una stretta collaborazione tra Marevivo Onlus, il Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera e il Diving Center Saracen e Isola Pesca a Isola delle Femmine.
Tutta l’operazione è durata due giorni. Sul posto hanno operato Tony e Alberto Scontrino, Roberto Bottini, Riccardo Cingillo, Andrea Di Vaira, Massimiliano Falleri, Stefano Sibona, Martina Campagnolo, Simone Villotti, Francesco Trapani, Chiara Scontrino, Vittorio Filippone, Filippo Fazzone, Zar XR, Andrea Agate e Vincenzo Mazzola.
Ora, l’area Marina Protetta di Capo Gallo è stata finalmente liberata da questa mostruosa rete killer illegale.