Il sindaco Leoluca Orlando e l’assessore all’urbanistica, Giusto Catania, si sono recati presso gli uffici della Fiera del Mediterraneo, dove i tecnici dell’ufficio del Piano regolatore hanno concluso il lavoro di redazione dello strumento urbanistico che, lunedì, sarà inviato al Genio civile per il parere obbligatorio. Orlando ha espresso il proprio apprezzamento per il lavoro svolto dai tecnici comunali.
“E’ stato un iter lungo, ma la redazione di uno strumento urbanistico in una scala di dettaglio 1/2000 merita attenzione basterebbe il numero delle tavole stampate, quasi 600, per dimostrare la mole di lavoro”, dichiara Giusto Catania, che aggiunge: “Adesso attendiamo che il piano acquisisca, entro sessanta giorni, il parere del Genio civile e finalmente comincerà la fase di partecipazione democratica che porterà lo strumento urbanistico all’ordine del giorno del Consiglio comunale“.
“Il Piano regolatore è perfettamente in linea con gli indirizzi espressi dal Consiglio comunale – sottolinea il sindaco Orlando -, infatti, con l’approvazione dello schema di massima si è evidenziata la volontà politica di costruire una ”città bioecologica” proiettata nel 2030 e caratterizzata da consumo zero di suolo”.
Subito dopo l’invio della variante generale del Piano regolatore l’ufficio procederà alla definizione della relazione e alla stampa delle planimetrie del Piano particolareggiato esecutivo del centro storico che, nelle prossime settimane, saranno anch’esse inviate al Genio civile.
Scettiscismo, invece, da parte dell’opposizione. Ad entrare nel merito della vicenda è Giulia Argiroffi, consigliere appartenente al Gruppo Misto, che dichiara: ”per il Piano regolatore non c’è nulla da festeggiare. Ad oscurare la festa rimangono quasi tre anni di ritardo e otto di scadenze disattese (oltre ad una misteriosa consegna all’assessore Arcuri nel 2018) mai spiegati, nonostante numerose legittime richieste di chiarimenti.
E che oggi, a 60 anni esatti dell’evento che ha inaugurato il Sacco, la demolizione di Villa Deliella, ci si possa vantare di un percorso che ha voluto fin qua negare ogni forma di garanzia di qualità, di trasparenza e condivisione, è paradossale. Il Piano regolatore rimane indelebilmente segnato da negazione di garanzie, altro che festa”.
“Noi pretendiamo – conclude la Argiroffi– anche oggi le giustificazione dettagliate ai ritardi e attendiamo di valutare nel merito, davanti alla documentazione e, statene certi, non faremo sconti di nessun tipo”.