“La dichiarazione di Gianfranco Miccichè è inappropriata per il ruolo che riveste, gli capita di eccedere e scaldarsi quando i fatti si ostinano ad essere opposti alla sua rappresentazione. L’ultimo no granitico, che i palermitani ricordano, era stato nei confronti di Roberto Lagalla e tutti sappiamo come è finita. Non è più tempo di odio, rancore e violenza verbale. Gli elettori rimangono disorientati e attoniti perché non ne possono più di queste polemiche alimentate da chi rappresenta un partito che ormai da quasi cinque anni governa la Sicilia insieme al presidente Nello Musumeci”. Lo afferma Alessandro Aricò, assessore regionale, replicando al commento di Gianfranco Miccichè, che ha ribadito di non volere Musumeci come candidato alla presidenza della Regione siciliana perché, tra le altre cose, “arrogante e sleale”.
“Per l’ennesima volta – aggiunge Aricò – un’indagine demoscopica conferma una verità incontestabile, cioè che Nello Musumeci è il candidato più competitivo che la coalizione di centrodestra può mettere in campo in Sicilia, l’unico dato per vincente. Pertanto è paradossale e imperdonabile, di fronte a questa evidenza, che contro la sua ricandidatura continui ad esserci, senza alcuna motivazione plausibile, il “fuoco amico” da parte di chi guida Forza Italia in Sicilia”.