Il Cobas-Codir, sindacato dei regionali, ha chiesto al neo assessore alla Funzione pubblica, Marco Zambuto, di impartire “precise e immediate disposizioni per la proroga dello smart working semplificato fino al 31 gennaio secondo le modalità previste dal nuovo Dpcm”.
Per il sindacato, inoltre, l’assessore deve avere “piena contezza della situazione giuridica ed economica del personale regionale ulteriormente mortificato dall’azione di un’Aran Sicilia completamente inadeguata non svolgendo un ruolo di rappresentanza negoziale ma di mera rappresentanza politica che, cosi’ facendo, rappresenta costi inutili: come se non bastasse langue la commissione paritetica nata per individuare un serio percorso di riqualificazione e riclassificazione di tutto il personale regionale e stabilire l’adeguamento e l’ammodernamento di tutte le indennita’ utili al funzionamento di una moderna pubblica amministrazione”.
“A cio’ si aggiunga il mancato avvio della nuova stagione contrattuale che dovrebbe rappresentare, come nel resto del Paese, anche il rilancio economico delle retribuzioni oramai inadeguate al reale costo della vita – si legge in un memorandum del sindacato – In proposito occorrera’ che il neo assessore prenda anche coscienza della necessita’ di un intervento politico per consentire a oltre 5000 dipendenti inquadrati in A e B di potere recuperare, ai fini pensionistici, anche 15 anni di previdenza non versata dalla Regione avendo sfruttato questi lavoratori come Lsu. Bisogna anche sbloccare per tutti i lavoratori in regime di Tfr, la possibilita’ di potere accedere, finalmente, all’anticipo per acquisto prima casa, spese sanitarie e spese studio per i figli cosi’ come previsto dalle leggi nazionali”. Altri due punti indicati dal Cobas-Codir sono “i risparmi di spesa, di somme destinate a remunerare prestazioni straordinarie non eseguite o da buoni pasto non erogati” e “il rafforzamento degli organici, previsto dal piano triennale dei fabbisogni, dando la priorita’ alla valorizzazione delle risorse interne”.