Il deputato all’Ars, Vincenzo Figuccia, ha segnalato il problema degli emolumenti maturati per gli operatori stagionali del comparto Forestale “è un fenomeno che si ripete a ciclo continuo, ormai, da diversi anni. Anche se dall’Assessorato competente minimizzano, adducendo il disservizio ad un mero problema a livello tecnico che troverà risoluzione in tempi brevi, il dato di fatto è che interi nuclei familiari si ritrovano puntualmente senza la certezza di un’entrata necessaria per far fronte alle spese quotidiane” afferma il deputato.
“Per scongiurare in futuro il ripetersi delle stesse problematiche – aggiunge -, occorre agire sull’apparato burocratico regionale, poiché rappresenta un intralcio al processo di riforme del settore e alla programmazione negli interventi in materia di forestazione e manutenzione dei boschi“.
“La riorganizzazione degli uffici, quindi, attraverso soprattutto la rotazione dei dirigenti e dei funzionari per giungere sino ai responsabili dei procedimenti, è un processo non più rinviabile, sancito dalla legge, decisivo per la trasparenza, efficace contro il fenomeno della corruzione dilagante all’interno delle Istituzioni. Se vogliamo realmente prenderci cura del patrimonio boschivo della nostra Isola – continua Figuccia -, evitando gli errori del passato, non dimenticando che la Sicilia è stata la Regione d’Italia più colpita dai roghi nel corso dell’anno appena trascorso, bisogna investire per attuare una campagna di prevenzione dagli incendi seguendo il ciclo biologico delle piante, avviando gli addetti alla manutenzione per interventi stagionali non procrastinabili come la costituzione dei viali parafuoco, la ripulitura del sottobosco“.
“A seguito delle recenti dichiarazioni dell’Assessore all’agricoltura, in cui emergerebbe la volontà dello stesso di adoperare gli operatori del comparto durante tutto l’anno, poiché ci sarebbero le condizioni necessarie, a nome dei lavoratori chiedo di fare chiarezza sulla questione ponendo all’Assessore la seguente domanda: dove sono le risorse affinché i lavoratori possano effettuare 151 giornate lavorative durante tutto l’anno?“, conclude il deputato regionale.