Il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, intervenuto nel programma “L’Intervista” di Sky TG24, non ha escluso una sua ricandidatura alle prossime elezioni regionali.
“Non ho la presunzione di dirlo adesso, voglio vedere se in questi tre anni riuscirò a fare almeno il 60% delle cose per le quali ho chiesto e ho ottenuto il consenso dei siciliani“, dichiara il governatore.
INFRASTRUTTURE? SERVONO REGOLE PER ACCELERARE LA SPESA
Tanti i temi toccati, tra cui quello delle infrastrutture.
“La Sicilia in questo momento non ha bisogno di risorse ma ha bisogno di regole che possano accelerare la spesa – sottolinea Musumeci –. Per queste regole servono una deroga e una gestione straordinaria, perché straordinaria è la situazione di difficoltà dell’isola. Chiedo per cinque anni un piano anticiclico con la regia a Roma. Cinque anni di regole straordinarie esattamente come e’ stato fatto per il ponte Morandi”.
Sul fronte politico, il leader di Diventerà Bellissima invita ad una maggiore coesione il mondo del centrodestra.
“I moderati del centrodestra devono tornare a essere l’asse portante, perché sono la cerniera con l’elettorato dell’indecisione e dell’astensionismo. Credo sia essenziale parlare al centro, senza dover rinunciare ai valori tipici della destra politica e tradizionale“.
Focus anche sulle spaccature all’interno del gruppo all’Ars del Movimento 5 Stelle. “Guardo con grande rispetto al dibattito interno al M5s all’Assemblea siciliana. Sono convinto che in un momento cosi difficile per la Sicilia anche chi è stato costretto all’opposizione debba avvertire la necessità di lavorare per la Sicilia. L’etica della responsabilità dovrebbe indurre chi sta all’opposizione a vigilare e controllare ma anche a condividere le buone idee“.
“SBAGLIATO ABOLIRE LE PROVINCE”
“Sono convinto di quanto siano importanti le province, che sono un ente intermedio che da 160 anni fa da cerniera tra la polverizzazione municipale da un parte e il centralismo regionale o statale dall’altra – dichiara Musumeci -. Averle soppresse, decapitate o ridimensionate senza aver inventato qualcosa che le sostituisse, in Sicilia ha determinato che diciassettemila chilometri di strade provinciali sono in condizione di abbandono. L’edilizia superiore, che e’ di competenza provinciale, cade a pezzi. Non e’ con il ridimensionamento delle province che si fa la guerra ai costi della politica. Una cosa sono i costi della politica, altra cosa sono i costi della democrazia. Una democrazia costa perché la libertà costa“.
Infine, il governatore siciliano chiosa con una particolare attenzione sulla politica nazionale.
“Credo che il candidato premier debba appartenere alla forza politica che si attesta con il maggior numero di consensi. Giorgia Meloni ha tutti i numeri per fare la leader e lo fa già. Lo stesso vale per Salvini e credo che Forza Italia abbia fatto risentire la propria presenza in Calabria, ha dato respiro e fiducia. Lavorare per competere fra componenti della stessa coalizione non serve, serve invece allargare il perimetro della coalizione, serve sfondare al centro e parlare all’elettorato deluso del M5S“.
“Con Fitto siamo amici, è stato un bravo governatore. Non ho alcun potere di dire a Salvini quello che deve fare, ma un centrodestra unito è un valore per chi ci crede, per chi non ci crede è un male necessario“.