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Anticipazione XXI report Cittadinanzattiva

Report Scuola, 61 crolli in un anno, è record: al Sud e nelle Isole interessati 24 edifici

mercoledì 13 Settembre 2023
crollo scuola

Sono 61 gli episodi di crollo o distacchi di intonaco avvenuti nelle scuole fra settembre 2022 e agosto 2023. A renderlo noto è Cittadinanzattiva per la quale si tratta di un numero mai raggiunto in questi ultimi sei anni, da quando è stato avviato questo “censimento” attraverso la rassegna stampa locale. Del totale dei 61, 24 sono avvenuti al Sud e nelle Isole (39%), 23 nel Nord (38%), 14 nelle regioni del Centro (23%) ed hanno provocato il ferimento di sei studenti, un insegnante e una collaboratrice scolastica, oltre che danni e interruzione della didattica.

Quest’anno la novità è che tre episodi riguardano gli atenei.

In Sicilia in quest’ultimo anno sono avvenuti vari episodi, come il crollo del tetto di una classe nella scuola Luigi Pirandello succursale del istituto comprensivo Rosario Livatino in cortile Giallombardo a Ficarazzi (PA) avvenuto a maggio 2023.

Oppure il caso della scuola media statale Michelangelo Buonarroti di Palermo, dove è crollato il tetto del bagno, episodio avvenuto il 20 ottobre 2022.

Si è trattato fortunatamente di crolli avvenuti di notte, nel week end o in periodi di chiusura delle scuole per le festività. Le cause sono in gran parte da ravvisare nella vetustà degli edifici e dei materiali con cui sono stati costruiti, nell’assenza o carenza di manutenzione, nella riduzione degli investimenti relativi a indagini e relativi interventi su controsoffitti, solai, tetti, nella mancanza di tempestività. I dati sono contenuti all’interno del XXI Rapporto di Cittadinanzattiva sulla sicurezza delle scuole e degli atenei che sarà presentato il prossimo 23 settembre a Bologna, nell’ambito della ottava edizione del Festival della Partecipazione. Secondo il report, la onlus che promuove partecipazione e diritti dei cittadini rileva che su oltre 40mila scuole statali, più di 23mila non sono in possesso del certificato di agibilità, documento che attesta la sussistenza delle condizioni minime di sicurezza, igiene, salubrità e risparmio energetico delle strutture.

Il rapporto farà il punto sulla situazione degli edifici scolastici del nostro Paese e sull’avanzamento dei lavori previsti dal Pnrr, sull’impatto del calo demografico nella scuola, e per la prima volta dedicherà un focus alle condizioni di sicurezza all’interno di un piccolo campione di sedi universitarie di Bologna, Cagliari, Napoli, Roma. “Non disporre di dati aggiornati in merito allo stato degli edifici scolastici, come appare dall’Open data del ministero dell’Istruzione e del Merito ancora ferma al precedente anno scolastico, non è accettabile così come non lo è la mancanza di aggiornamenti puntuali sugli stati di avanzamento degli interventi del Pnrr per l’edilizia scolastica e i servizi 0-6”, sottolinea Adriana Bizzarri, coordinatrice nazionale scuola di Cittadinanzattiva.

“Oltre ad un immediato aggiornamento e pubblicazione dei dati suddetti, chiediamo che siano maggiormente informate e coinvolte le scuole, le famiglie e le comunità locali sull’andamento degli interventi del Pnrr, che si provveda con urgenza ad effettuare interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria da parte degli enti locali proprietari degli edifici per prevenire il ripetersi incontrollato degli episodi di crolli, strutturali e non, che contribuisce a creare insicurezza e timori per un sereno rientro a scuola di studenti e personale scolastico”, conclude.

I dati dello scorso anno contavano 45 crolli a scuola, uno ogni quattro giorni. Le certificazioni sono assenti in una scuola su due. Il patrimonio edilizio scolastico è vetusto e messo male. E la situazione sembra decisamente in peggioramento.

EDILIZIA SCOLASTICA

scuolaNumeri che si legano inevitabilmente al problema dello stato d’arte dell’edilizia scolastica al Sud, e in particolare in Sicilia, che avevamo trattato in un precedente articolo in agosto 2023, era emerso in un report di Flc Cgil Sicilia che il 70% delle scuole siciliane non possedeva un certificato di agibilità

E che in tema di norme antisismiche la certificazione di adeguamento alle norme riguardava solo circa 500 edifici scolastici su un totale di 4.173 nella regione, e solo il 25% dei complessi progettato seguendo le norme antisismiche.

Altro elemento di pericolo e criticità riguardava anche la salute dei ragazzi: nel 9% delle scuole era emersa la presenza dell’amianto.

 

QUALI INTERVENTI SONO PREVISTI?

Il fondo dedicato è la missione 4.3.3 del Pnrr: piano di messa in sicurezza e riqualificazione dell’edilizia scolastica.

Una misura che prevede un investimento di 3 miliardi e 900 milioni di euro per la messa in sicurezza di una parte degli edifici scolastici. La misura avrebbe anche un occhio di riguardo verso le aree più svantaggiate, con l’obiettivo di contrastare ed eliminare gli squilibri economici e sociali. Tra gli intenti dichiarati anche quello di favorire una progressiva riduzione dei consumi energetici e quindi contribuire anche al processo di recupero climatico.

Già dal 2021 sono stati individuati gli enti locali nell’ambito della programmazione triennale nazionale. Mentre le procedure di aggiudicazione e avvio dei lavori sono state collocate per il biennio 2022-2023. La conclusione dei lavori è destinata al 2026.

Nel febbraio 2023 in un altro articolo erano indicate le 44 le opere di edilizia scolastica selezionate da realizzare in Sicilia entro il 2025 con i fondi del Pnrr pari a oltre 91 milioni di euro.

La Regione Siciliana ha presentato al ministero dell’Istruzione l’elenco degli interventi coerenti con le finalità e gli obiettivi del Piano nazionale di ripresa e resilienza e in linea con quanto richiesto dal “Piano di messa in sicurezza e riqualificazione dell’edilizia scolastica”.

Nel dettaglio, nella provincia di Agrigento si contano due interventi, uno nel comune di Raffadali e uno a Santa Elisabetta. Due nella provincia di Enna, entrambi nel comune di Nissoria. Nel Catanese nove interventi, di cui 4 ad Aci Sant’Antonio, 2 a Mascalucia, uno a Raddusa, uno a San Gregorio e uno a Paternò. Nella provincia di Messina, previsto il maggior numero di interventi, per un totale di quindici di cui 2 nella Città Metropolitana, 2 a Barcellona Pozzo di Gotto, uno a Roccella Valdemone, uno a Castel di Lucio, uno a Scaletta Zanclea, uno a San Filippo del Mela, uno a Fiumedinisi, uno a Milazzo, uno a Motta Camastra, uno a Sant’Agata di Militello, uno a Forza d’Agrò e due a Messina. Nel Palermitano sono sette gli interventi selezionati, di cui uno a Carini, uno a San Mauro Castelverde, uno a Bagheria, uno a Sclafani Bagni, due a Roccamena e uno a Geraci Siculo. Nella provincia di Ragusa quattro interventi, tutti a Santa Croce Camerina. Due interventi interessano la provincia di Siracusa, uno a Francofonte e l’altro a Lentini. Infine, tre nel Trapanese, di cui uno a Erice e due a Partanna.

I progetti individuati dovevano garantire il rispetto del cronoprogramma e i lavori dovranno essere aggiudicati entro il 15 settembre 2023, avviati entro il 30 novembre 2023 e dovranno concludersi entro il 31 dicembre 2025. Infine, il collaudo finale dell’opera previsto entro il 31 marzo 2026.

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