Scoperta dalla Guardia di finanza di Trento una presunta attività bancaria abusiva esercitata, attraverso il sistema ‘Hawala’ o per mezzo di carte ricaricabili, da un’organizzazione operante nelle province di Trento, Pavia, Ragusa, Genova, Milano, Lecco ed in Francia, con un giro di affari di 7 milioni di euro.
Dieci persone, di origine tunisina, sono state denunciate alla Procura lombarda per abusiva attività bancaria e abusiva raccolta del risparmio, con l’aggravante della transnazionalità. Fra gli indagati anche 3 indebiti percettori del reddito di cittadinanza.
Le indagini, svolte dal Nucleo di polizia economico finanziaria di Trento, hanno preso avvio dall’analisi dei flussi finanziari riguardanti numerose segnalazioni di operazioni sospette, inviate dall’Unità di informazione finanziaria della Banca d’Italia.
Gli accertamenti delle Fiamme Gialle hanno permesso di individuare l’esistenza di una costante attività di raccolta di fondi illecita rispetto a quella regolamentata dalle vigenti normative antiriciclaggio a cui possono accedere solo gli operatori e gli intermediari abilitati e riconosciuti in appositi albi. Nulla a che vedere con l’occasionalità, ma una vera e propria attività bancaria in forma professionale, secondo l’accusa, quella attuata dai soggetti denunciati, con quasi 9.000 movimentazioni finanziarie eseguite in poco più di due anni con le quali sono state trasferiti 7 milioni di euro.