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La notifica

Ricorso al Tar sullo stabilimento ex Fiat Termini Imerese al gruppo Pelligra

giovedì 2 Maggio 2024
Blutec (Termini Imerese)

Sull’assegnazione dello stabilimento ex Fiat ed ex Blutec di Termini Imerese al gruppo Pelligra, arriva un ricorso al Tar del Lazio da parte di Sciara Holding Limited e Smart city Group scrl, con annessa richiesta di sospensione delle procedure di assegnazione che, se accolto già in via cautelare, rischia di rallentare l’intero percorso.

Il ricorso presentato al Tar, e già notificato, è mosso contro il ministero delle Imprese e del Made in Italy guidato da Adolfo Urso, la Blutec in amministrazione straordinaria (dunque la struttura commissariale) e la Pelligra Holding Italia quale società aggiudicataria.

In sede cautelare potrebbe fermare le procedure ma, se accolto nella sua interezza, potrebbe comportare una diversa assegnazione o il ricorso ad una nuova gara. Si tratta di una vicenda che tecnicamente dura da oltre dieci anni, per quel che riguarda Blutec, ma che è partita molto prima con la crisi di Fiat, all’inizio degli anni 2000. Tanto che per gli operai si è ormai giunti all’ultima finestra proponibile per la cassa integrazione più volte rinnovata. Ma la chiusura del commissariamento decennale che si intravedeva con la proposta di aggiudicazione del bando di gara rischia adesso una frenata.

Il ricorso con richiesta di sospensione è stato depositato dallo studio legale Ferraris di Milano che difende la Sciara Holding Limited e la Smart city Group scrl società interessate a rilevare il ramo d’azienda di Termini Imerese della Blutec. A tale scopo era stata presentata offerta irrevocabile il 15 settembre del 2023, in base all’avviso emanato dai commissari il 2 giugno 2023.

L’assegnazione alla Pelligra Holding veniva comunicata il 30 marzo 2024 dopo che erano intervenute varie proroghe e diverse remissioni in termini riguardo l’avviso. Proroghe e remissioni che, lamentano i ricorrenti, non trovano una giustificazione: per comprenderne le motivazioni è stata fatta richiesta di accesso agli atti il 4 aprile. Secondo i ricorrenti l’assegnazione è avvenuta in violazione delle norme in materia di bandi pubblici: senza le proroghe e le remissioni dei termini della gara la Sciara Holding Limited e la Smart city Group scrl sarebbero state, secondo il ricorso, le probabili società assegnatarie.

LA NOTA DI UIL SICILIA
“Subito un tavolo di confronto con il governo nazionale e regionale per intervenire sul caso ex Blutec e dare risposte ai lavoratori. Non è pensabile un nuovo stop all’assegnazione dell’area ex Fiat di Termini, soprattutto a ridosso della chiusura dell’amministrazione straordinaria fissata per il prossimo 4 novembre “. Lo affermano Luisella Lionti, segretaria della Uil Sicilia, ed Enzo Comella, coordinatore della Uilm SIcilia dopo avere appreso della notizia del ricorso al Tar del Lazio sull’assegnazione al gruppo Pelligra dell’area ex Fiat in Sicilia. E aggiungono:
560 lavoratori diretti e 200 dell’indotto da novembre si troverebbero senza reddito. Questo rallentamento, o anche uno stop, delle procedure con nuova gara causerebbero ulteriori ritardi a una vertenza ormai ventennale. Bisogna puntare invece alla reindustrializzazione del territorio e garantire un futuro a tutti i lavoratori”.

LA NOTA DI FIM E CISL

Abbiamo appreso dai media del ricorso presentato al Tar del Lazio che mette a rischio l’assegnazione al gruppo Pelligra dell’area ex Fiat di Termini Imerese e il passaggio quindi dei 350 lavoratori. Il 4 di Novembre, data in cui termina il secondo anno di amministrazione straordinaria è vicino e qualsiasi stop metterebbe a rischio i 560 lavoratori ex Blutec e quelli dell’indotto“. Ad esprimere cosi la preoccupazione del sindacato è il segretario generale Fim Cisl Palermo Trapani Antonio Nobile. “Già i tempi erano molto stretti visto la complessità delle soluzioni da mettere in campo per dare copertura a tutti i lavoratori, e adesso un eventuale stop, o addirittura un annullamento della gara, metterebbe a rischio il futuro di oltre 600 famiglie già in seria difficoltà“.

Nobile insieme al segretario generale Cisl Palermo Trapani Leonardo La Piana commenta “serve che si mettano in campo tutti gli strumenti per garantire che i lavoratori e le loro famiglie abbiano un adeguato sostegno anche dopo il 4 di novembre. Per questo chiederemo subito la convocazione del tavolo ministeriale e regionale, perché sulla base degli scenari che potranno definirsi a seguito del ricorso, dobbiamo sapere quale strada si dovrà intraprendere per la salvaguardia dei lavoratori. Qualunque percorso scaturirà è certo che nessuno può permettersi di non dare risposte concrete ai lavoratori, che da anni attendono una soluzione positiva della vicenda, ponendoli nuovamente in una situazione di incertezza”. Per La Piana “il territorio termitano ha un grande potenziale produttivo, ma è stanco di subire anni di incertezze e false promesse. Ora si dia davvero respiro a queste famiglie, si lavori affinché Termini possa rinascere come merita“.

LA NOTA DI CGIL SICILIA E FIOM

“Sarebbe paradossale un nuovo stop all’assegnazione dell’area ex Fiat di Termini Imerese. La Regione convochi subito una task force per vedere come intervenire in caso di possibili deliberazioni del Tar di sospensione delle procedure in corso. Ne va della sorte di 560 lavoratori diretti e 200 dell’indotto che da novembre si troverebbero senza reddito”. Lo dicono il segretario generale della Cgil Sicilia, Alfio Mannino e Roberto Mastrosimone, responsabile Fiom per la vertenza Blutec, appresa la notizia del ricorso al Tar del Lazio sull’assegnazione al gruppo Pelligra dell’area ex Fiat in Sicilia. “Un rallentamento o uno stop delle procedure con nuova garaaffermano Mannino e Mastrosimone – trascinerebbe ancora una vicenda dalla durata ventennale, sottraendo certezze al territorio e ai lavoratori. A novembre scadrà l’amministrazione giudiziaria – continuano Mannino e Mastrosimone – e c’è intanto da capire subito quale sarebbe la sorte dei lavoratori in ammortizzatori sociali alcuni, altri in attesa di prepensionamento, se ci saranno ulteriori proroghe o meno”.

“I lavoratori e l’intera area osservano i due esponenti sindacalivivono un clima di incertezza ormai da troppi anni e una vertenza che poteva diventare emblematica di reindustrializzazione possibile, rischia di diventare emblematica invece del fallimento delle politiche industriali regionali e nazionali e della desertificazione industriale della Sicilia. Il governo regionale – concludono Mannino e Mastrosimone – intervenga tempestivamente per dare il segno ai lavoratori che non sono soli”.

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