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Rifiuti: il blocco dei mezzi pesanti in Sicilia raddoppia i costi dello smaltimento

martedì 6 Novembre 2018
trasporto rifiuti

“Il blocco dei mezzi pesanti superiori a 32 tonnellate disposto dall’Anas sull’A19, nel tratto Temonzelli-Enna in entrambe le direzioni, sta creando notevoli disagi nel settore dei trasporti, facendo raddoppiare i costi dello smaltimento dei rifiuti. Costi che rischiano di ripercuotersi sulle tasche dei cittadini attraverso un aumento della Tari. A questi, inoltre, vanno aggiunti quelli per l’ambiente in termini di emissioni di CO2”. Lo dice Gaetano Rubino, presidente di Assopirec, l’associazione che in Sicilia raggruppa numerose piattaforme di recupero, in una lettera inviata all’Assessorato all’energia della Regione Siciliana.

“Oggi centinaia di tonnellate di rifiuti di vario genere – spiega – vengono smaltite negli appositi impianti di trattamento. I rifiuti urbani pretrattati, i sovvalli da selezione di frazione secca e quelli derivanti da apparecchiature elettrice ed elettroniche in diversi stabilimenti della Sicilia Orientale, mentre gli imballaggi in plastica e quelli in vetro nella Sicilia Occidentale”.

“Fino a qualche giorno fa – aggiunge Rubino – decine e decine di mezzi pesanti trasportavano questi materiali da una parte all’altra della Sicilia, passando per la A19. Adesso questo non è più possibile, anche perché il percorso alternativo proposto dall’Anas è del tutto impraticabile. Ciò costringe i trasportatori a optare per la Palermo-Messina. Una scelta obbligata che allunga notevolmente le distanze e i tempi di percorrenza, nonché i costi del trasporto”.

“Solo per fare un esempio – continua – un mezzo pesante che da Palermo prima percorreva 400 km in 7/8 ore per raggiungere Catania e tornare oggi ne percorre 800 in 14/16 ore. Solo per i mezzi pesanti impiegati dalle piattaforme associate ad Assopirec questo si traduce in un incremento delle spese da 408.000 a 911.000 euro al mese”.

“Per questo – conclude Rubino – abbiamo chiesto l’intervento della Regione Sicilia presso Anas, perché il settore dei trasporti dei rifiuti sia esonerato da tale divieto, così da permettere il prosieguo delle normali attività di smaltimento”.

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