“La riforma della class action che approderà in Aula dalla prossima settimana sembra essere stata concepita per punire le imprese”. È il commento del vice presidente vicario di Sicindustria, Alessandro Albanese, dopo il via libera della Commissione Giustizia della Camera al testo.
“È per questo – aggiunge Albanese – che ci appelliamo a tutti i deputati siciliani affinché intervengano urgentemente su tre principali criticità”.
“La possibilità di aderire dei singoli all’azione giudiziaria dopo la sentenza di condanna dell’impresa favorisce comportamenti opportunistici da parte di chi sta a guardare e poi decide di salire sul ‘carro del vincitore’ a giochi fatti; imporre alle imprese il pagamento di un compenso ‘premiale’ agli avvocati, che andrebbe a sommarsi alle normali spese legali, è una scelta che evoca tanto il concetto dei danni punitivi; norme così incisive e destinate a produrre effetti sostanziali dovrebbero applicarsi solo per il futuro e non anche per il passato”.
“Il rischio della retroattività – continua Albanese – e le imprese a contenziosi anche per fatti accaduti 10 anni prima. Noi non siamo contrari per principio né al provvedimento né allo strumento, ma alcune scelte sembrano inspirate a quella cultura anti-industriale che sempre più spesso siamo costretti a denunciare”.
“Confidiamo – conclude – che in Parlamento, data la rilevanza trasversale di questi temi per il mondo delle imprese, i deputati siciliani possano impegnarsi affinché questioni che definirei di buon senso trovino riscontro nel testo normativo”.
—