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Riforma rifiuti, governo Musumeci battuto in Aula col voto segreto

mercoledì 6 Novembre 2019
ARS, Musumeci, rifiuti, rimpasto
Ars

La soap opera, come preannunciato poteva avere risvolti sensazionali. E così è stato. Al primo articolo del ddl sui rifiuti, il governo Musumeci è stato sconfitto politicamente.

Una seduta a Palazzo dei Normanni scandita da sonore accuse e diverbi che ha di fatto rinviato la discussione a martedì prossimo alle ore 16. Ma il dato politico è abbastanza visibile agli occhi di tutti. La esile maggioranza che teneva il governatore Musumeci sulla riforma rifiuti si è sciolta come neve al sole.

L’opposizione, da ieri, ha cercato di rinviare in commissione Ambiente questa norma. Per il Pd e il Movimento 5 stelle, la riforma al di là dei suoi tecnicismi si occupa sostanzialmente di ‘governance’ piuttosto che di un riordino del piano rifiuti in Sicilia.

L’aula inizia dopo un rinvio di un’ora per consentire la presenza del presidente della Regione, impegnato nel suo ruolo istituzionale.

Oggi a sala d’Ercole, a seguito della discussione che ha visto scandire numerose critiche da parte dell’opposizione in merito al disegno di legge, è stato richiesto il voto segreto per l’approvazione di tutto l’articolo. Con trenta voti contrari e ventinove a favore l’articolo è bocciato.

L’articolo ‘cassato’ a sala d’Ercole riguardava i principi, l’oggetto e le finalità del ddl. Durante il marasma in aula, l’assessore Pierobon prende per pochi secondi la parola che ne fotografa l’istante del momento politico per il governo: “State facendo un pasticcio enorme”.

Bocciato l’articolo, il primo ad intervenire è stato il capogruppo del gruppo Misto, Claudio Fava che dal pulpito si rivolge al governatore Musumeci suggerendo al governo di rinviare il disegno di Legge in commissione in quanto “è chiaro che questo governo non ha la maggioranza”.

Segue a ruota Gianpiero Trizzino del Movimento 5 stelle, affermando che: “Vorremmo che ci fosse condivisione, ma questo impianto non funziona e lo ha capito anche la sua stessa maggioranza. C’è un problema di fondo se anche la maggioranza non vuole votare questa legge“.

Nel caos più totale all’interno di sala d’Ercole, il presidente Musumeci prende la parola. E con toni accesi, quelli di chi crede di essere stato tradito politicamente, si rivolge all’Aula dicendo che: “Mi auguro che migliaia di siciliani guardino questa diretta perché è giusti che la Sicilia sappia cosa sta accadendo. In commissione si è lavorato per 29 sedute e in questi mesi di confronto sono stati ascoltati il deputato Trizzino e il Pd. Ieri abbiamo concordato un calendario, ci siamo accordati per un confronto informale. Il presidente Micicchè, impossibilitato a essere presente, ha chiamato i capogruppi di Pd e M5s perchè non ci fossero voti segreti“.

Poi lancia una frecciatina politica al deputato Fava: “Onorevole mi stupisco della sua etica. Onestà. Onestà. Onestà. L’onestà  si manifesta quando un deputato ha il coraggio di metterci la faccia. Parlo di tutti. Sappiamo tutti chi abbiamo fatto contento bloccando questo ddl?”

Non si lascia attendere la risposta di Fava che rivolgendosi a Musumeci dice: “Chi brinda e ringrazia sono i padroni delle discariche private, in assenza di un Piano sui rifiuti che con il Disegno di legge presentato dal Governo non c’entra un fico secco. Da due anni – prosegue il Presidente dell’antimafia regionale – il Governo non ha la forza né la maggioranza per portare in Aula un vero Piano e intanto autorizza 1,8 milioni di metri cubi in più alle discariche dei Leonardi e proroga di dieci anni la concessione all’Oikos. I soliti noti fuori dall’Assemblea Regionale brindano al governo Musumeci e alla sua inettitudine.

E nell’anarchia totale di un’Aula, la seduta viene sospesa.

Ma i toni accessi sono proseguiti nei corridoi, dove i deputati regionali hanno fatto capannello tra di loro.  Eleonora Lo Curto, capogruppo dell’Udc, parlando ai giornalisti presenti in sala stampa, punta il dito contro i deputati del Pd e del Movimento 5 stelle, accusandoli di favorire “il sistema Montante”.

Fioccano le note stampa dei deputati regionali che cercano di analizzare la situazione politica del momento, come quella del capogruppo Catalfamo di Fratelli di Italia: “Ribadiamo in maniera decisa la contrarietà a quanto avvenuto oggi in aula dove le opposizioni, ottenendo il voto segreto, hanno bloccato il testo sulla riforma dei rifiuti. Un articolo, il primo, che in più parti è stato oggetto di attentati politici e che alla fine per un voto è stato soppresso. Negli ultimi due giorni abbiamo assistito a ogni tipo di ostruzionismo strumentale che ha prodotto l’ennesimo pantano, uno spettacolo che ai siciliani non deve essere passato inosservato.

“Si continua a bloccare l’aula sulle riforme importanti attraverso meccanismi di fatto inusuali per questo tipo di votazioni – prosegue il deputato regionale del partito di Giorgia Meloni -. Un gioco squallido dove chi compie attentati istituzionali come questi sceglie di proposito di non metterci la faccia perché protetto dalla segretezza. Ma su decisioni così importanti non si può nascondere la mano che spara. Condanniamo fermamente questo atteggiamento irresponsabile da parte dell’opposizione (Movimento 5 Stelle e Pd): chi non ci mette la faccia non merita il rispetto degli elettori siciliani.”

Duro anche il capogruppo del Pd, Giuseppe Lupo, che ribadisce al governatore di prendere “atto che senza una maggioranza non si può governare la Sicilia, si dimetta e convochi le elezioni”.

Serata difficile e intensa per la maggioranza e per il governatore Musumeci che, proprio in queste ore, è in sala del governo, a Palazzo dei Normanni, per discutere della situazione politica odierna in cui si evince un evidente ko tecnico.

 

 

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