Continua la protesta della Lega riguardo il Decreto Conte per la possibile scarcerazione dei pericolosi boss della mafia.
“Le scarcerazioni, avvenute e paventate, suonano come una dichiarazione di fallimento dello Stato rispetto alle pretese dei mafiosi e non possono essere giustificate in alcun modo. Farli tornare a casa vuol dire assumere un atteggiamento irrispettoso versi i cittadini, il cui diritto alla sicurezza non può e non deve essere messo a repentaglio. Non può passare il principio di un governo che tiene i cittadini chiusi in casa e spalanca le porte delle carceri per fare uscire i mafiosi”. A sottolinearlo sono Stefano Candiani, segretario regionale della Lega Sicilia, senatore leghista già sottosegretario al ministero dell’Interno con Matteo Salvini, insieme ai deputati nazionali siciliani della Lega Nino Minardo e Alessandro Pagano.
“I porti vengono tenuti aperti e i migranti entrano indisturbati in Sicilia – osservano i tre esponenti leghisti – e allo stesso tempo, c’è il rischio che siano aperte le porte delle carceri e che mafiosi con condanne anche a pene pesanti vengano liberati. Nessuna delle due cose è ammissibile e lecita, perché porta con sé effetti di una gravità inaudita per i siciliani. Si impedisca questa follia! Governo Conte, la Lega non vi darà tregua”.